Cava de’ Tirreni: al Moro, Cafiso “Island blue quartet”

 Il RistoPub il Moro di Cava de’ Tirreni (Sa) ospita venerdì 15 gennaio quello che è ormai considerato l’enfant prodige del jazz internazionale Francesco Cafiso, il giovane talento siciliano, ormai non più promessa ma solida realtà del jazz internazionale.Il pubblico di tutto il mondo lo ha conosciuto a gennaio dello scorso anno, quando ha meravigliosamente suonato a Washington durante i festeggiamenti in onore del Presidente Barack Obama. Francesco Cafiso, 20 anni, unico musicista italiano invitato alla cerimonia per l’insediamento del presidente americano porta venerdì 15 gennaio a partire dalle ore 22.30 nelle sale del RistoPub Il Moro del Borgo Scacciaventi “Blue Island Quartet”, il suo nuovo progetto musicale che si propone di raggiungere l’obiettivo di creare una musica aperta  a 360 gradi, muovendosi facilmente dalla “tradizione” al jazz più moderno. Cafiso, in formazione con l’Island Jazz Quartet (Dino Rubino al flicorno e tromba; Giovanni Mazzarino al piano; Nello Toscano al basso) proporrà un programma tutto dedicato ai grandi classici del jazz americano con alcune significative sorprese, legate proprio allo stretto rapporto che il grande jazz ha intrecciato negli anni con il grande cinema.Il repertorio utilizzato, composto prevalentemente da brani originali e standard, spazia dal blues allo swing fino ad arrivare a momenti free. La peculiarità di questo quartetto, riguarda soprattutto l’assenza della batteria e l’assetto ritmico è supportato integralmente dal pianoforte e dal contrabbasso. Un’altra caratteristica che lo distingue, è la strepitosa sinergia e la potenzialità di ciascuno dei componenti di ascoltarsi l’uno con l’altro creando un vero e proprio dialogo tra gli strumenti. Nel 2007 l’Island Blue Quartet ha registrato, per la Label giapponese Venus, un disco dal titolo Portrait in black and white ed è di recente uscita il nuovissimo CD dal titolo A New Trip, registrato per l’etichetta Philology.Francesco Cafiso, viene dalla cittadina siciliana di Vittoria, ha compiuto vent’anni: ma ha già suonato con gente del calibro di Bob Mintzer, George Gruntz, Joe Lovano, Hank Jones, i Manhattan Transfer, Wynton Marsalis. Cafiso incarna un forte legame con la tradizione e il glorioso passato del suo strumento. Nel suo fraseggio non mancano numerosi riferimenti ai mostri sacri della storia del jazz da Charlie Parker a John Coltrane e, al tempo stesso, ha la tendenza ad oltrepassarne i limiti storico-stilistici mostrando grande personalità e straordinarie idee. Tutto ciò con il contributo artistico garantito dall’intrigante lirismo del giovane trombettista Dino Rubino, dal ruolo di regia assunto dall’essenziale pianoforte di Giovanni Mazzarino, dalle linee del contrabbasso di Nello Toscano, dallo swing leggero e dal suono robusto, quanto occorre in una formazione di stampo cameristico, nella quale manca l’apporto timbrico e ritmico della batteria. Molteplici i premi vinti dal giovane musicista.