Epifania ed astrologia

    don Marcello Stanzione

Nel suo articolo intitolato “Astrologia, scienza e catechismo”, pubblicato sulla rivista “Linguaggio astrale”, Grazia Mirti afferma acutamente: “L’astrologia è una disciplina che studia la connessione tra Macrocosmo e Microcosmo, intendendo il primo come sistema solare inserito all’interno della fascia zodiacale, al momento in cui l’individuo vede la luce. Egli viene posto al centro del cosmo, ciò che consente di chiarire la concezione geocentrica dell’Astrologia che può essere definita una psicologia antica di millenni. La concezione moderna dell’astrologia ha completamente abbandonato il determinismo delle origini, per trasformarsi in disciplina umanistica. Essa non ha nulla  a che vedere con mantiche divinatorie di qualsiasi genere che possiedono una loro dignità ma non spartiscono contenuti comuni”. Come spiegare allora questa condanna globale dell’astrologia da parte dei sette vescovi che hanno esteso il Catechismo? Sempre Grazia Mirti, nel citato articolo scrive: “La maggior parte delle persone (compresi, duole dirlo, autorevoli rappresentanti della teologia ufficiale), non ha la più pallida idea di che cosa sia in realtà l’astrologia. Al più alcuni possiedono reminiscenze remote sulla “Fede negli astri” o su imperatori romani definiti “cosmocrator”. Da quando il ministro Colbert nel 1666 estromise un’astrologia decaduta e determinista dall’università”.   Anzitutto tra coloro che invece dialogarono con l’astrologia ricordiamo che  assai conciliante con essa si mostrò il massimo teologo del Medio Evo, San Tommaso d’Aquino che dedicò centinaia di pagine al rapporto tra astrologia e teologia. Quello che San Tommaso, parecchi secoli fa affermò, può essere considerato ancora valido perché sotto certi aspetti l’astrologia, se rettamente intesa, potrebbe essere considerata una scienza sacra, cioè una sorella della teologia perché, in ultima analisi, essa tende a dimostrare razionalmente e misticamente quello che si propone anche la teologia, cioè l’esistenza di Dio ed il suo influsso sulla storia delle vicende umane. Nella storia bimillenaria della Chiesa cattolica ci sono stati molti alti prelati che hanno espresso interesse ed apprezzamento verso l’astrologia: il cardinale Pierre D’Ailly interpretò secondo modelli astrologici il libro dell’Apocalisse; il papa Giulio II diede incarico ai suoi astrologi di scegliere il giorno per la sua incoronazione; Leone X fondò una cattedra di astrologia alla Sapienza di Roma e numerosi membri del clero e degli Ordini religiosi (specialmente francescani, benedettini e carmelitani) furono valenti docenti di astrologia; il papa Adriano VI, ricordato come un teologo ed uno storico di gran valore, maestro di Erasmo di Rotterdam e dell’imperatore Carlo V fu anche un patito dell’astrologia; il papa Paolo III che fu il promotore del Concilio di Trento diede incarico agli astrologi di stabilire le ore più favorevoli per la celebrazione dei Concistori. In tempi più recenti i moralisti cattolici Nordin e Schmitt hanno affermato che è lecito per dei cristiani l’indagine scientifica sull’esistenza di rapporti tra il movimenti dei pianeti e i corpi umani, con l’avvertenza che sia evitato il pericolo di fatalismo e di superstizione tra il popolo. E’ da citare anche il teologo Garezzo che considera l’astrologia “scienza di cause e non di fatalità”, è interessante sapere che il famoso musicologo il Benedettino padre Pellegrino Ernetti che era anche un rinomatissimo esorcista a Venezia era un cultore di astrologia, inoltre colei che è unanimemente considerata la più grande astrologa dei tempi moderni l’americana Jeanne Dixon era una cattolica praticante che ogni mattina nella cattedrale della capitale degli Stati Uniti partecipava alla messa e poi vi rimaneva per molto tempo in preghiera,