Salerno: “Il sentiero segreto” di Alcide Pece

 Ancora un giovane artista sarà protagonista del viaggio artistico-culturale “Imagine your future”, nei poliedrici spazi dell’Ecostyle Brancaccio di via Papio nel centro di Salerno. Dopo le originali incisioni di Valentino D’Alessandro, è la volta delle fotografie del 25enne salernitano Alcide Pece, che a Milano ha già fatto parlare di sé nel campo del fashion. Un’altra bella proposta che si inserisce nella rassegna d’arte e cultura (che si avvale del patrocinio di Assessorato al Turismo del Comune ed Ept di Salerno) che ha scandito le quattro stagioni dell’anno ormai agli sgoccioli, in omaggio all’avanguardia più originale del Novecento, il Futurismo. Dopo aver circumnavigato il mondo affascinante dello Style nella stagione primaverile, aver vissuto un’estate all’insegna della Passion ed aver messo in primo piano in autunno il binomio Fashion & Action, la stagione invernale scandaglierà l’universo della Next Generation, a cui è idealmente affidato il bisogno forte di rimettere in moto la capacità progettuale e di guardare al futuro con autentico slancio. Una vis propositiva che anima il percorso di ricerca visiva di Alcide Pece: “Il sentiero segreto” è il tema della sua prima personale, che si inaugura lunedì 28 dicembre (ore 19.30) all’Ecostyle di via Papio 39 nel centro di Salerno. «La serie di fotografie riunite da Alcide per questa prima mostra personale riguarda un aspetto delimitato della sua ricerca, centrata soprattutto sul reportage naturalistico, motivo d’interesse principale, sin dagli esordi, e in cui sta raggiungendo notevoli ed importanti risultati. L’idea dalla quale si è sviluppata la sequenza è quella di creare un racconto di emozioni visive per lasciare una traccia intima, insistendo su quei “piccoli eventi” dell’esistenza, testimonianza di attimi che l’autore considera preziosi, oppure descritti in forma di sogni che si manifestano nella natura – scrive il critico Marco Alfano, curatore della mostra che resterà allestita negli spazi dell’Ecostyle Brancaccio fino al prossimo 20 gennaio – Uno sguardo sulla natura che s’avvale di quegli strumenti avanzatissimi che la tecnologia mette a disposizione, vale a dire dove la purezza della ripresa digitale consente di cogliere una gamma estesa di luci ed ombre, impossibile per l’occhio umano».  Una narrazione che dunque rifugge da finalità “documentarie” per restituire la necessità di “narrare” la natura, di immaginarla quale custode e “maestra” di una bellezza segreta che si rivela nella misura in cui l’occhio riesce ad indagarne i percorsi celati.