Monte San Giacomo: abusi nel Parco ? (quinta puntata)

Prima di incamminarci lungo la quinta puntata di questa inchiesta mi va di fare una premessa che appare importante, almeno per me che scrivo. Monte San Giacomo è un paese strano, ho maturato questa convinzione (che non riguarda ovviamente la gente comune, sempre molto ospitale e rispettabilissima) dopo aver saputo e letto di alcuni “avvenimenti strani” che riguardano proprio l’inchiesta giornalistica in corso. Insomma mi sembra strano che chiunque arrivi nella piazza d’ingresso del paese o davanti il bar-ristorante-centrale incontri proprio li le persone che fanno alla bisogna. Capisco, per carità, che il paese è piccolo e che dentro e fuori le mura si conoscono tutti, ma non credo che i sangiacomesi siano persone dedite soltanto a sostare in piazza o davanti al bar nell’attesa dell’arrivo di non si sa bene chi. Dico questo perché mi sono meravigliato del fatto che il CTU (Consulente Tecnico dell’Ufficio), cioè il consulente del sostituto procuratore, ing. Marcello Romano, appena arriva nell’ottobre del 2006 all’ingresso del paese si imbatte, manco a dirlo casualmente, nel dr. Palmiro Clemente ed altri componenti il Comitato 18 Agosto; utilissimi questi per il sopralluogo che il Romano doveva effettuare per conto del Tribunale. L’altra particolarità che mi ha colpito è accaduta domenica 25 ottobre 2009, giorno delle elezioni primarie del PD. Arrivano, sempre li all’ingresso del paese, i Carabinieri di Sassano e, manco a dirlo, trovano ad aspettarli sempre il dr. Clemente al quale i predetti Carabinieri, sempre casualmente, dovevano notificare qualcosa, qualcuno pensa che quella mattina venne notificata addirittura l’ordinanza di rinvio a giudizio per la vicenda in questione, sempre ammettendo che quella notifica fosse talmente urgente da doverla effettuare di domenica in piena consultazione elettorale. E mi sono sinceramente chiesto: “Ma vuoi vedere che io ero il più pirla di tutti…”. Nel senso che le centinaia di volte che mi sono recato a Monte San Giacomo nell’ambito del mio servizio di vigilanza per la sicurezza sul lavoro non ho mai trovato nessuno che poteva essermi utile; tanto che ero sempre costretto a recarmi in Comune dai Vigili o dai Carabinieri di Sassano…”. E dire che ero molto conosciuto nell’ambito di quella comunità, anche solo per il fatto di avervi effettuato molti sopralluoghi.  Lascio, ovviamente, ad ognuno di Voi lettori le opportune e personali considerazioni al riguardo. E ritorniamo all’inchiesta. Nel mese di giugno del 2006, dunque, si svolgono le elezioni amministrative locali. Si arriva alle votazioni dopo una lunga ed aspra campagna elettorale che vede in campo contrapposte due liste: “Mondo Nuovo” con candidato a sindaco il dr. Michele Lisa e “Continuità e Progresso” con candidato a sindaco il dr. Franz Nicodemo, sindaco uscente. Da notare che nella lista “Mondo Nuovo” è candidato consigliere il dr. Palmiro Clemente che, negli anni d’oro del sindacato Accetta, era stato tra i sostenitori più convinti e consigliere nelle liste dell’epoca; poi, dopo il lungo periodo di amicizia politica, presumibili diversità di pensiero li hanno portati su sponde opposte. Nel 2006 la lista di Lisa, andata all’opposizione, vede in lizza oltre a Clemente (che viene eletto) anche Pietro Caporrino e Domenico Aluotto. La battaglia continua, ovviamente, nella fase post-elettorale e se possibile si fa anche più aspra. E qui arriva un  fatto a sorpresa, forse inaspettato da tutti. Il 3 agosto 2006 alcuni uomini del Corpo di Guardia Forestale, a seguito di un sopralluogo in loc. Coppa la Fragna in agro di Monte San Giacomo (e successiva verifica negli uffici tecnici comunali) individuano un abuso edilizio consistente nella realizzazione di una tettoia di circa 35 mq con base fondale in cemento e pilastri in legno che sostengono una copertura in pannelli di alluminio coibentati e relativo muretto di perimetrazione parziale, questi i dati segnalati dalla Forestale. Per realizzare la base fondale, considerando uno spessore medio di 20 cm., sarebbero stati utilizzati 7 mc di cemento (35 mq di superficie x 0,20 m di altezza = 7 mc), cioè un parallelepipedo di base 1 m x 1 m e alto 7 m; tanto per dare l’idea. Vi lascio con una domanda: “La Forestale si è mossa d’iniziativa o perché spinta da qualcuno ?”  Alla prossima puntata.