Cava de’ Tirreni: nuovo stemma e gonfalone comunale

Il Consiglio Comunale, nella seduta di ieri, a seguito dell’esame da parte della prima commissione consiliare presieduta dall’avv. Artemio Baldi, conclusosi con un voto favorevole e unanime dei componenti, ha deliberato di  approvare il nuovo stemma e il nuovo gonfalone della città.A seguito di uno studio storico effettuato da Livio Trapanese, cerimoniere del comune, dello studio di araldica pubblica e del lavoro di design svolto da Amedeo Di Marco dell’Ufficio Comunicazione, e dal complicato procedimento amministrativo, svolto dalla segreteria particolare del Sindaco, nella persona di Liliana Noviello, si è proceduto al ridisegno dei simboli della città  restituendo loro fedeltà  storica. I precedenti simboli, non rispondenti alla realtà  storica, erano stati concessi da un decreto del Presidente della Repubblica dell’anno 1965. Per poter procedere alla nuova riformulazione dei simboli è stato richiesto all’Ufficio Onorificenze e Araldica della Presidenza del Consiglio dei Ministri il prescritto parere, e successivamente sarà  richiesto il definitivo provvedimento del Presidente della Repubblica. Il nuovo stemma reca nella partizione destra (alla sinistra di chi guarda)quattro pali (nell’araldica s’intende per palo una riga verticale) smaltati alternativamente di rosso e oro. Nella partizione sinistra (a destra di chi guarda) ci sono tre fasce su campo argento. La corona, come prescrive l’araldica pubblica contemporanea per le comunità  insignite del titolo di “città “ è turrita ed è smaltata d’oro. Come da prassi araldica, lo scudo sormonta una corona formata da due rami, uno di alloro e uno di quercia, legati tra loro da un nastro tricolore.Il tentativo di riportare lo stemma e il gonfalone erano stati effettuati inutilmente già  da circa 10 anni; solo con l’Amministrazione Gravagnuolo si è arrivati a questo risultato. Esprimono grande soddisfazione il sindaco Luigi Gravagnuolo e il consigliere comunale Artemio Baldi per l’ottimo risultato raggiunto e per l’eliminazione di una incongruenza storica che attendeva soluzione da troppo tempo.