Il sen.Esposito risponde a Massimiliano Mazzola
Caro dott. Mazzola, caro Massimiliano,
ho letto questo tuo sfogo e spero che dicendo la tua verità abbiamo tutti noi del Pdl smesso di usare la stampa per insultare i nostri amici di partito e di viaggio verso la libertà. Certo sei stato oggetto, con Giampaolo, di attacchi e illazioni poche corrette ed anche pesanti che hanno portato a far crescere lo scontro a livelli insopportabili per una persona perbene. Così come altri soggetti politici dell’agro e di Salerno hanno ricevuto le stesse attenzioni e illazioni da parte di altri, tanto che oggi non riusciamo più a comprendere il principio o da dove abbia origine tutta la confusione attuale.Spero concorderai con me che in questo periodo ho cercato di ricostruire un clima di pacificazione sugli ideali e la gestione amministrativa ed esaltato ciò che univa tra tutti i soggetti. Sono rimasto fuori dall’agone, dalla mischia, dall’arena e penso che la piazza, l’agorà servano a discutere di come si possano risolvere i problemi alla gente che ci ha dato fiducia, ad Angri, a Salerno, in Campania o al parlamento nazionale. Vorrei partendo da questo commento alla tua lettera-intervista fare un appello per rimetterci Tutti insieme e costruire con lealtà, questo meraviglioso PDL, voluto da Berlusconi, lasciando da parte personalismi, piccoli-falsi potentati, ed avendo l’unico obiettivo rispondere ai bisogni dei cittadini che si sono riconosciuti ed hanno votato, a tutti i livelli,credendo nel nostro ideale. Si passi più tempo a costruire e si perda meno tempo ad accusare. Io ci credo!
Sen.Giuseppe Esposito
Parole Sante. Noi del PDL stiamo facendo delle figure di certo non belle. Penso sia il caso che questo Senatore venga un pò a Salerno ad abbassare i toni. La gente ci critica perchè non di certo ci ha votato per farci litigare. Polemiche sterili e senza alcun senso. Non a caso la personalità e lo spessore di Giuseppe Esposito ci invitano a calmarci. Continuare cosi significherà mettere in discussione la Regione. Eppoi andremo a trovare inutilmente i responsabili. Antonio Valitutto