D’Alema fuori da Bruxelles, Gargani: “Dissidio nel Pse”

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Bruxelles nomina i suoi vertici e tra questi, out Massimo D’Alema.Nuovo ministro degli Esteri dell’Unione europea, la baronessa inglese Catherine Ashton, preferita al baffetto italiano. Trombato, non sulla via di Damasco, ma dall’affermazione del suo credo politico, D’Alema continua il cursus, affilando gli artigli per la politica nostrana. In attesa che La Corte Costituzionale possa dare il suo verdetto alle decisioni del Tar, in merito alla ripartizione dei seggi europei, che vedono Giuseppe Gargani, in pole position in quota Pdl, l’ex eurodeputato commenta: “L’esclusione di D’Alema, fuori dagli scenari europei, attesta il dissidio interno al Partito socialista Europeo, che ha palesato di non aver alcun ruolo con l’esclusione dalemiana. Una figura storicamente inserita nel Pse, non tenuta in considerazione dai governi socialisti, che si ritengono cosa ben diversa dal Partito. Mi sento di dichiarare che ha ragione chi sostiene che nonostante il Trattato di Lisbona, l’Europa non sia capace di superare gli Stati nazionali, per assurgere a vera e propria comunità. Il Pdl ha fatto la sua parte, inutile scaricare le responsabilità su Berlusconi, in quanto tale scelta toccava ai socialisti. La disponibilità del premier non è stata tenuta in considerazione”. In merito al voto politico anzi tempore, Gargani s’affretta a commentare: “Voto anticipato? Inutile polemica mediatica. Se la maggioranza regge ed è coesa, non sussistono motivazioni valide per interrogare le urne. Diversamente, obbligatorio. Il problema, quello di far funzionare la maggioranza!”.