Contro l’insonnia, la pillola del riposo

di Rita Occidente Lupo

L’insonnia, non più questa sconosciuta. In tanti, a soffrire d’un disturbo, che rende inquiete le notti. E che invita a super scaricarsi durante la giornata, cercando di poter distendere serenamente le proprie membra al calar delle tenebre. Risaputo che la carenza di sonno “restringe” il cervello, rendendo più labile la capacità di memorizzazione e d’assimilazione. Tanti soffrono di tale disturbo, per cui numerosi gli antidoti. Che spaziano da piccoli accorgimenti di natura ambientale, a posologie farmacologiche vere e proprie. Una recente scoperta, su cavie animali, avrebbe messo in luce l’opportunità di poter sperare in un breve antidoto: “un farmaco per il riposo”. Al momento, la scoperta embrionale, attende d’esser ulteriormente testata, prima d’esser poi sperimentata sui neuroni. Infatti, è anche apparso determinante l’apporto del sonno, sul ritmo convulso della quotidianità. Tanti i fattori scatenanti, a detta degli studiosi, che oggi non favorirebbero l’approccio con il riposo notturno. Lo stesso stress, incipit d’un processo d’accelerazione dei meccanismi recettivi. Ovviamente stati d’ansia, preoccupazioni e malesseri fisici, non alleati del rilassamento. Oltre alle varie tecniche di training autogeno, sperimentate ormai da anni, il facile ricorso al sedativo a portata di mano. La pillola del riposo, una manna dal cielo per chi conta le ore delle notti in bianco, disperato nel contare branchi di pecore, di ogni razza!