Nuovo istituto giuridico: la mediazione civile

 

 “Una cosa straordinariamente innovativa ed importante”, questa la frase citata dal ministro della Giustizia Angelino Alfano in conferenza stampa, dopo che il Consiglio dei Ministri all’unanimità ha approvato il D.Leg.vo, sulla mediazione finalizzata alla risoluzione delle controversie civili e commerciali, idonea a deflazionare il carico giudiziario . Il “fare” di questo Governo – dice il presidente dell’Associazione Nazionale per la Conciliazione & l’Arbitrato, dott. Giovanni Pecoraro, trova piena corrispondenza nell’attuazione delle deleghe date dal Parlamento in materia, anzi, in anticipo rispetto al tempo previsto. Non più, dunque, continua Pecoraro, snervanti attese per un giudizio, ma tempi brevi ed economicamente conveniente, con questo nuovo istituto giuridico che, ha lo scopo di facilitare le parti nella ricerca di un accordo. Insomma, come affermato dal Ministro Alfano “un capovolgimento del vinco-perdo, classico delle liti in giudizio, con un rapporto in cui entrambe le parti possono ottenere soddisfazione dalla mediazione civile”.Quale rappresentante legale dell’Organismo Internazionale di Conciliazione & Arbitrato dell’Anpar, sono pienamente soddisfatto di questa Legge, che dopo i vari passaggi burocratici, dovrebbe definitivamente entrare in vigore non più tardi del 28 gennaio 2010, perchè l’obbligatorietà del tentativo di conciliazione, già in vigore per i rapporti societari, i trasferimenti di partecipazioni sociali, i patti parasociali, i rapporti di intermediazione mobiliare, il credito per le opere pubbliche, i patti di famiglia, controversie in materia di subforniture, di diritti d’autore, di telecomunicazioni, di affiliazione e franchising, turismo e tinto lavanderie, si aggiungono quelle controversie che scaturiscono dai contratti che “classicamente determinano più di altri il contenzioso tra le parti” come: il condominio, la locazione, la responsabilità derivante da colpa medica, i contratti bancari, finanziari, assicurativi, cioè per quasi tutti i diritti disponibili in materia civile e commerciale. Questo tentativo di conciliazione, che non ha nulla da spartire con i famosi tentativi in materia di lavoro o di quelli messi in atto da associazioni di categoria con commissioni paritetiche è davvero eccezionale, perchè è affidato unicamente a figure professionali prestigiose e qualificate in grado di svolgere il ruolo di conciliatore. Non tutti sanno, che per ottenere la qualifica di conciliatore professionale, è necessario frequentare obbligatoriamente un corso di specializzazione di 40 ore con ente accreditato presso il Ministero della Giustizia. Al contrario, per i professionisti iscritti da più di 15 anni in albi o ordini professionali del settore giuridico-economico o equipollenti la qualifica s’intende acquisita con detta anzianità. Dunque, afferma ancora il presidente Pecoraro,una nuova professione che si interfaccia con la competitività del Paese.