Waithing for the worms

 

 Salvatore Ganci

“… qui dietro il mio muro/Aspetto che arrivino i vermi/Aspetto di ripulire la città/Aspetto di indossare una camicia nera/ Aspetto di sterminare i deboli/Aspetto di frantumare le loro finestre/ E prendere a calci le loro porte/… Aspetto di seguire i vermi …” E’ una delle liriche finali dell’album “The Wall” dei Pink Floyd che insieme a “Run like hell” spalancava alla fine del 1979 degli scenari di incubi metropolitani che non sono più “lirica” ma realtà odierna concreta. Sono trascorsi trent’anni e reati impensabili all’epoca, costituiscono la realtà odierna che apprendiamo quasi con indifferenza dal TG serale e che dirottano il problema a un egoistico senso di “sicurezza” vivacchiando noi in un piccolo centro e dove gli episodi di teppismo (prevalentemente nel centro di Sestri Levante) sono presto controllati ma non mi risulta “puniti”. Ieri sera mentre lo stupore rallenta la deglutizione, un piccolo branco di adolescenti torinesi se ne va a spasso sparando proiettili metallici con pistole a CO2 compressa e un proiettile colpisce vicino ad un occhio anche una Docente. Autori tre minorenni (due marocchini e un italiano). Ma l’aspetto più sconcertante, quando fermati,  è l’affermazione di questi annoiati adolescenti: “tanto non potete farci niente …”. Oltre al senso di diluizione del reato imbecille dato dall’appartenenza al gruppo, questi bravi giovani hanno indubbiamente qualche nozione giuridica “efficace” (la sicurezza di non pagare qualunque cosa possa succedere) e sicuramente hanno ragione se consideriamo i buonisti provvedimenti dei tribunali dei minori. Sicuramente le conoscenze giuridiche chiare tutti gli adolescenti “socialmente disadattati” le possiedono visto che uno studente della scuola di mio figlio rimproverato da una madre per le molestie arrecate a sua figlia rispondeva testualmente “tu con me non puoi neppure permetterti di parlarmi perché io sono minorenne”. Oggi a Foggia uno studente spara con una pistola a pallini da una finestra e ferisce di striscio un compagno. Che i vermi oramai vengono seguiti a schiere? Ma in “The Wall” anche il Giudice è un “verme”…