Mercato San Severino:Bazaaoui Abdellatif, un impegno per la pace

    Anna Maria Noia

Bazaaoui Abdellatif, 39 anni, originario del Marocco. Già in precedenza di questo articolo ci eravamo imbattuti in questo volenteroso ed autosufficiente, prodigo immigrato che ha dignitosamente cercato – insieme ad altri come lui, “Marocchini” e non – di risollevare la “posizione” dei “fuori sede”, a livello locale (quindi nel poco esteso territorio della Valle dell’Irno e/o della sola provincia di Salerno, nella fattispecie di Mercato S. Severino) ma anche proiettandosi nell’economia nazionale, ossia in Italia. Ciò come se egli avesse voluto gettare le fondamenta di un ponte, un collegamento tra Italia e Nordafrica, colto come è – ed anche studente di Scienze Economiche (già nel suo Stato), nonché esperto di Produzione e Gestione dei Beni Culturali (mediante un attestato) e perfino titolare di un diploma di Operatore di Sostegno presso uno sportello per immigrati del Nocerino – e grazie per di più al fatto che la sua storia personale (o destino) di venditore ambulante e poi attivo sostenitore e propagatore (comunicatore) della cultura araba in tutte le forme e dell’integrazione razziale e multietnica si è incrociata con quella di altri dignitosissimi Maghrebini che lo hanno eletto presidente di un’apposita associazione, di un sodalizio ad hoc: “La pace”.L’associazione “La pace”, così chiamata “perchè vuole essere già nel nome un auspicio contro tutte le guerre di cui si sente parlare, soprattutto negli ultimi tempi” – così l’intervistato in una recente altra nostra intervista – è nata (con buoni propositi) ufficialmente nel novembre 2006, allorquando fu presentata al pubblico ed alla stampa con una riunione-conferenza di cui tutti i giornali parlarono, ma adesso – denuncia Abdellatif – nessuno cita più le sia pur poche iniziative e manifestazioni attuate grazie al sodalizio che “raccoglie” la maggior parte dei Marocchini che giungono nella “fiorente e ridente” (ma comunque accogliente) cittadina di S. Severino. Molti nostri articoli sull’associazione hanno posto in evidenza la dinamicità dei suoi membri e sostenitori, parlando di qualche iniziativa – seppure sporadica – voluta dal Nostro, dall’interlocutore, ad esempio del Corso di Lingua e Civiltà Arabe tenutosi da un paio di anni nel comprensorio sanseverinese, anche se non si è svolto molto a seguito di questa interessante proposta culturale che avrebbe senz’altro reso più facile l’amalgama e l’integrazione tra i cittadini sanseverinesi e i loro (cristianamente parlando) “fratelli” d’oltremare. È per l’appunto di questo, ma non soltanto, che Bazaaoui ci ha voluto riferire, magari accendendo un po’ i toni ma senza voler imbastire sterili polemiche o andare contro i politici del centro irnino semplicemente perché vi sia una qualche lamentela: il nostro intervistato infatti ha inteso solamente spiegare la (sua) “verità”, ovvero egli cerca di far capire alle istituzioni sanseverinesi e della Valle che anche la sua associazione ha bisogno di aiuto e di motivi di sviluppo per attuare in S. Severino un centro interculturale che garantisca agli immigrati (che l’associazione vorrebbe favorire tramite appositi sportelli burocratici per le loro esigenze e per facilitare i rapporti con le leggi italiane, l’identificazione e il rilascio di documenti) un miglior tenore di vita.Perché ci ha chiamati di nuovo, dopo varie interviste a noi rilasciate in diverse occasioni?“La ho interpellata visto che non stiamo facendo nulla come associazione, ma anche come politici, come esponenti del Piano di Zona, e anche come iscritti all’associazione. In effetti abbiamo potuto mettere a punto solamente il Corso di Lingua Araba, un progetto forse troppo ambizioso e/o “costoso” per il Comune di Mercato S. Severino. Per attuare questi insegnamenti con professori madrelingua il Comune ha speso 500 Euro, una spesa che noi soci riteniamo modica. Questo fatto potrebbe a mio avviso essere – sono parole di Bazaaoui – uno dei motivi per un certo “mancato dialogo” proprio tra l’associazione, che si rivolge precipuamente ai Maghrebini, e gli amministratori locali. Allo scopo di riprendere il dialogo, di prendere parte attiva alla vita di noi immigrati inseriti nel quotidiano sanseverinese, abbiamo discusso tra noi in un’assemblea già nell’aprile 2008 e abbiamo anche inoltrato una richiesta all’ex vicesindaco ed attuale sindaco di Mercato S. Severino, Giovanni Romano, nonché all’ex assessore alle Politiche Sociali, una richiesta inerente le problematiche degli extracomunitari. A noi iscritti de “La pace” risulta – sono sempre parole di Bazaaoui, che si assume tutte le responsabilità – che i vertici istituzionali sia di S. Severino che della Provincia non abbiano risposto alle nostre istanze: per ottenere, ad esempio, una sede stabile, per pregare in un luogo di culto adatto, insomma per integrarci meglio nella società sanseverinese fraternizzando con persone di diverso colore. Noi chiediamo a chi di dovere il motivo del mancato dialogo.”Qual è il problema, attualmente? “Il problema coinvolge non soltanto la cittadina di S. Severino, ma anche il Piano di Zona Ambito Sa 2, che non ha collegamenti con il Comune di S. Severino forse (è un pensiero di Bazaaoui) per ragioni politiche. Io in persona, infatti, mi sono recato molte volte dal responsabile del Piano, chiedendo di favorire progetti e bandi a favore degli immigrati di tutta la Valle dell’Irno e quindi non solo di S. Severino. Tali responsabili non hanno attuato novità per migliorare le nostre condizioni di vita. Una volta ho scritto di mio pugno una missiva rivolta all’attenzione di tutti i sindaci della Valle dell’Irno ma sempre spedita ai responsabili del Piano di Zona allo scopo di poterci riunire in un luogo di preghiera ma anche in questo caso non abbiamo ottenuto nulla. Io mi domando perché pur essendo stati attivati nella Valle degli sportelli per immigrati, ad esempio a Fisciano, a Siano, a Bracigliano, non sono stati utilizzati bene, nonostante l’attivazione stessa (avvenuta tramite bandi e progetti); a questo punto devo pensare che gli sportelli nella Valle servivano da propaganda elettorale… Riguardo invece il Comune di Mercato S. Severino, a febbraio 2009 è stato esposto un bando concernente l’integrazione degli extracomunitari; ebbene: mi sono reso latore di questa informazione presso l’amministrazione sanseverinese per poter presentare un progetto, finanziato dal Fondo Europeo. Dapprima gli amministratori sembravano entusiasti di attuare qualcosa per noi, poi non si è fatto più nulla, anche perché nel giugno di quest’anno si sono svolte le elezioni amministrative e dunque è passato del tempo e i nuovi amministratori non hanno discusso delle nostre esigenze…Tramite il bando da me proposto agli ex  amministratori di S. Severino e riguardante l’istituzione di un ufficio apposito per stranieri, il Comune di Bracigliano ha approfittato dei finanziamenti per aprire lo sportello, mentre nel Sanseverinese non si è fatto granchè.”Quali altri problemi lei evidenzia nel rapporto tra immigrati e cittadini sanseverinesi? “Ci sono problemi di razzismo, a Mercato S. Severino come i tutta Italia. A tal proposito penso alle ronde, che concorrono a creare xenofobia e razzismo. Quindi anche in Campania, a S. Severino, ci potrebbero essere pericoli per l’incolumità di noi Maghrebini, per natura pacifici e che non creiamo problemi. Delle cose buone che promuoviamo non si scrive mai sui giornali, soprattutto locali, mentre si stigmatizzano solo le violenze, i casi di cronaca nera. Anche per evitare incomprensioni tra cittadini ed extracomunitari in tal senso noi de “La pace” chiediamo al Comune di Mercato S. Severino di presentare, se possibile, un progetto che giunga agli uffici della Regione Campania e che riguardi un piano alloggiativo per il quale già sono stati stanziati fondi europei e regionali in modo da poter realizzare tale obiettivo. Già altre realtà – esprime Abdellatif – hanno, come detto, usufruito dei finanziamenti.” Cosa pensa degli sbarchi di Libici sulle coste italiane ma anche degli episodi di intolleranza degli Italiani – non così tanto però presso la comunità di S. Severino – verso i Rom e i Nordafricani soprattutto? “Secondo me vi è un mercimonio, un commercio, dei flussi di denaro dietro tali problemi attuali come l’omofobia, la xenofobia e appunto il razzismo; a livello nazionale l’ultima sanatoria è stata senz’altro una speculazione da parte dello Stato nei confronti dei nostri connazionali – esprime con tristezza ed assumendosi ogni responsabilità l’immigrato quarantenne, Bazaaoui – Speriamo che in futuro e a partire dalle realtà locali si pensi di più agli stranieri, tra Rom, Rumeni, Ucraini, Nordafricani che allo stato odierno pullulano nella società. Personalmente devo anche aggiungere che l’Italia non sembra più un Paese democratico, come sta a testimoniare uno spiacevole episodio personale, che non racconto ma da cui si evince che, pagando, anche le forze dell’ordine – non però quelle di S. Severino o della Valle, bensì di altri luoghi in Campania – possono essere corrotte e attuare favoritismi. In ultimo il nostro interlocutore ha un appello: “Chiedo alle associazioni con cui “La pace” ha firmato accordi, tra cui il centro “La tenda” di Salerno, di farci sapere qualcosa su nuovi progetti.”