A Parigi… pagati per andare a scuola!

di Rita Occidente Lupo

Contro l’assenteismo, la capitale della Torre Eiffel s’attrezza. Anche se in via sperimentale, in tre licei parigini un piccolo borsino remunerativo per i più zelanti allievi.  Una paghetta contro la dispersione, partendo da un budget previsto per classe: 2.000€, flessibile di 1.200€ bimestralmente. Salvadanaio pronto anche per i docenti, che riusciranno a tenere a freno le assenze della scolaresca: 800€. A fine anno, in coerenza con  gli obiettivi iniziali prefissati,  jackpot di 10.000€ per la classe assidua alle lezioni. Il montepremi, per viaggi all’estero, corsi di preparazione all’esame della patente, attività pedagogiche. Se funzionerà tale sistema, l’ estensione ad altri istituti. Tenendo presente che specialmente nell’istruzione professionale, rincara il numero d’ abbandoni. Se l’idea funzionerà nell’aristocratica Francia, l’ Italia potrà solo guardare, stretta  nella morsa dell’economy. Nel nostro Stivale, tutt’altra storia, altro che incentivi economici e Chans Elise! Tagli al personale ed ai fondi senza pietà. Con seri danni alla didattica. La stessa carenza di emolumenti da destinare alle supplenze, coarta i docenti: già alle prese con il pienone di scolaresche numerose, spesso allertate anche “ dai rinforzi” di classi smembrate, per assenza momentanea dei docenti curriculari. Inevitabili le ricadute sulla gestione didattica. Le superaffollate classi, la penuria di risorse da impiegare, anche per spese vive, dequalifica la professionalità di un lavoro e svilisce un’agenzia formativa, alla quale si chiede sempre tanto, concedendole molto poco. Anche se viene citata sempre in ballo, quando occorre scaricarle responsabilità o trascinarla nelle beghe della dequalificazione culturale. Si centellinano stipendi ed indennità, si costringe alla crociata della missionarietà, non parametrando gli emolumenti su scala europea. Però si tirano in ballo campionature d’allievi, quando si tratta di comparare la preparazione della scuola italiana, con quella d’altri Paesi dell’Unione. Senza far scendere in campo anche le risorse che altri Stati destinano alla scuola, contrariamente al Nostro, che in chiave di tagli scolastici, ha il bisturi sempre affilatissimo! Forse per il Ministro Maria Stella Gelmini ,un week end a Parigi non stonerebbe: se non altro per capire qualcosa in più, in materia di Pubblica Istruzione! Altro che i 2 milioni€ stanziati per l’orientamento, nicchiando che la penuria di bidelli per l’igiene scolastica, robetta tamponabile. In merito allo slittamento delle iscrizioni alle scuole superiori, slittata a febbraio per riflettere meglio, proprio un riempitivo dialogico. Il problema delle classi con almeno 30 alunni, diventate 2.108 da 1.682 che erano, con un incremento dello 0,6%, tutt’altro che trascurabile. Una scuola che naufraga la nsotra, che può guardare decisamente con sollievo a quella della Torre Eiffel!