Il prezzo della salute: disservizi e denunce

La Sanità in Campania continua a non dare risposte alle esigenze dei cittadini e le strutture del settore, nonostante gli sforzi degli operatori, stentano a mantenere un livello di servizi accettabile. Gli anziani, i malati, coloro che si rivolgono alle ASL, ai Distretti Sanitari, agli Ospedali, spesso, malgrado lunghissimi tempi nelle liste d’attesa, non riescono ad ottenere prestazioni adeguate. Le lamentele e le denunce dei pensionati su questi disservizi hanno ormai cadenza quotidiana presso le nostre sedi. Ecco alcuni esempi: a Sapri l’Ospedale rinvia  visite  cardiologiche (già programmate) per mancanza di personale; a  Nocera  Inferiore, da mesi, una  pensionata non riesce ad effettuare una colonscopia; a Battipaglia, sempre più insistentemente, corre voce che dal prossimo mese di dicembre le prenotazioni per l’esame Moc (Mineralometria ossea computerizzata), necessario soprattutto per le donne non più giovanissime, saranno bloccate. Da tempo, poi, in questa realtà territoriale , si cerca  di mettere in discussione, con ipotetici interventi riorganizzativi, il servizio di geriatrìa, uno dei pochi  efficienti. Sempre a Battipaglia, l’apertura del Centro Diurno per Anziani e Disabili, nonostante siano stati espletati tutti gli adempimenti, grazie anche  all’azione del sindacato SPI e delle Associazioni di volontariato come l’AUSER, continua a restare in tilt. Ma non finisce qui. A luglio scorso, sempre per quanto attiene il ricovero di anziani e disabili nelle Residenze Sanitarie Assistite e nei Centri Diurni,  la Regione, cercando in extremis di evitare il commissariamento del settore e di difendersi dai provvedimenti restrittivi  del Governo,  ha fissato, per il ricovero presso  queste strutture, la soglia del reddito, per l’esenzione al pagamento del servizio, a 4.999 euro, stabilendo, tra i parametri per calcolare lo stesso, anche le indennità di accompagnamento e l’assegno sociale  che, in genere,  non vengono conteggiati come reddito. Questi provvedimenti, che hanno già visto la nostra opposizione immediatamente dopo la loro pubblicazione, è inutile dirlo, vanno a colpire le fasce più deboli di pensionati e cittadini. Alla luce di ciò, riteniamo necessario che l’Amministrazione di Palazzo S. Lucia metta in atto tutte le iniziative necessarie per rimuovere gli aggravi previsti  e per evitare un ulteriore salasso a danno di famiglie e disabili che già incontrano non poche difficoltà per sbarcare il lunario. Rispetto a questo dato, lo Spi-Cgil di Salerno ha deciso di sollecitare la deputazione regionale salernitana ad intervenire al più presto, sia per la modifica dei provvedimenti adottati che  per riqualificare il settore e frenare la politica dei tagli che il Governo sta mettendo in atto in un comparto che – come dicevamo all’inizio – già crea, ogni giorno, tanti problemi e disservizi ai cittadini di ogni età.

 SPI CGIL Antonio Salzano

Un pensiero su “Il prezzo della salute: disservizi e denunce

  1. Come in tutti gli ambienti, anche nlla sanità la qualità dei servizi è legata alla professionalità del personale. Io posso parlare della mia esperienza quotidiana, essendo uno dei responsabili del laboratorio di analisi di un piccolo presidio campano. Nonostante il CUP prenoti 25 persone al giorno, non abbiamo mai detto di no a chi ci chiede un prelievo urgente per un paziente oncologico o per un paziente che ha bisogno di analisi per esami necessari ad altre indagini (TAC ad esempio) o per supportare un medico in una diagnosi. C’è da dire che dove opero io, siamo uno per divisione, quindi un analista da solo, deve badare ai prelievi che provengono dai vari reparti, a quelli che vengono dal pronto soccorso e deve eseguire anche esami ambulatoriali esterni, riuscendo a consegnare i referti ai pazienti in terapia anticoagulante orale entro le 11,30 dello stesso giorno del prelievo.

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