Mercato San Severino: Di Pietro, vincente sull’attuale potere politico

Il 4 settembre, presso il bar Vittoria di Mercato S. Severino, il neoeletto consigliere provinciale all’opposizione (il più votato nell’ambito del Collegio Elettorale 19, comprendente S. Severino, Calvanico e Bracigliano) Carlo Guadagno, Idv (Italia dei Valori), ha incontrato in un convegno pubblico e abbastanza informale il fondatore di Italia dei Valori, l’on. Antonio Di Pietro.Con l’ex ministro molisano, anche il magistrato Luigi De Magistris (ci scusiamo per l’involontario gioco di parole).Dapprima il cielo “sopra” questi “personaggi” era nuvoloso, coperto, mentre si percepiva il caldo umido degli ultimi scampoli di questa estate; poi – per qualche minuto, una decina abbondante – una pioggia battente, a dirotto. Sotto i gazebo del bar Vittoria era radunata molta gente in capannelli, mentre l’ex magistrato Di Pietro – apparso subito più alto, magro, ilare rispetto a quanto visto solitamente in tv – è stato puntualissimo, di una precisione “folgorante”…Per un po’ di tempo frotte di giornalisti, arrivati un po’ da tutta la provincia e non solo (si sono viste telecamere anche di Canale 21, Napoli), hanno tempestato il politico di tante domande proprio davanti al bar che avrebbe ospitato la manifestazione; poi l’improvviso scroscio d’acqua ha “convinto” tutti a recarsi presso il vicino centro sociale, dove è continuato l’happening.Prima che l’evento si svolgesse presso il centro sociale succitato, sotto il gazebo del locale abbiamo potuto carpire i primi spunti di conversazione di e con Di Pietro verso la stampa: “Mandare a casa le persone, non far finire i partiti – si stava accingendo a dire, tra le mille raffiche delle domande a lui rivolte da una pletora di persone, l’on. Di Pietro.Incalzato, ha detto “No al potere spregiudicato dell’attuale governo, il cui modello spinge all’odio, all’odio razziale, no alle alleanze solo di programmi, ma più lavoro e più occupazione…”Alla domanda – opportuna – riguardante con chi dialogare: se con Franceschini o con Bersani, da molti visto come un probabile nuovo segretario del Pd, il Nostro non si è fatto certo trovare impreparato, rimanendo equo tra i due leader. Di Pietro ha anche stigmatizzato il sistema, a suo dire sbagliato, delle primarie: “Gli elettori scelgano sulle proposte solo al momento delle elezioni; contino più le persone che le schede di partito – ha affermato. Il politico si è mostrato contrario alla riforma Gelmini, avendo incontrato anche i precari della scuola. Non poteva naturalmente mancare una domanda sulla questione “De Magistris”.Per Antonio Di Pietro il “collega” si è dimostrato “una persona rispettosa del ruolo elettorale, che ha fatto il suo dovere.”Poi una domanda sullo “strapotere” di De Luca a Salerno, alla quale il magistrato ha risposto con una specie di apologo, una “storiella” su una bella donna “che però mi pugnala alle spalle.”Quindi altre varie tematiche, davanti a tantissima gente, reporter, cameraman.Il politico ha parlato molto chiaro, in modo brillante e affabulatorio, simpatico.E dunque ci si è spostati al centro sociale, tra l’altalena delle richieste e sotto l’interrogatorio dei reporter, tra le cui domande ricordiamo quella sul rapporto tra lui e Bassolino e tra lui e Franceschini.Di Pietro ha descritto Berlusconi come un “definitore fascista dello zittimento, del dossieraggio e del killeraggio di cui sono stato anch’io vittima; questo modo di fare preoccupa” – ha espresso, ricordando i giornalisti da Berlusconi “epurati”, come Biagi e Santoro. Nel centro sociale i giornalisti e la gente assiepata erano in gran numero, e per giunta – nonostante la pioggia fuori – faceva molto caldo…C’erano tutti, ma mancavano il sindaco Giovanni Romano, da poco rieletto, e il suo vice; Romano però ha consentito la buona riuscita dell’evento rammaricandosi tramite un messaggio letto alla platea della sua assenza, dovuta ad improrogabili impegni amministrativi.“La crisi non è un miraggio – ha sottolineato una voce dalla folla – Berlusconi venga qui a vedere!”La prolusione di Di Pietro, assieme a quella – più breve e concisa – di De Magistris ha incantato il pubblico, meritandosi una standing ovation e tanti applausi a scena aperta.Emozionantissimo, commosso fino alle lacrime l’anfitrione Guadagno: “Valoroso è stato Di Pietro – ha esclamato – ha fatto politica senza andare in tv, a differenza invece di altri; è lodevole per l’attaccamento dimostrato a questo partito e per aver privilegiato i valori dell’interesse generale.”“Facciamo qualcosa per la regione Campania – hanno esortato i relatori (Luigi De Magistris e lo stesso Di Pietro) – perché in questa terra non interessa la politica fatta dall’alto, bensì quella dal basso; no al napolicentrismo…”Proponendo le istanze della popolazione, la parola è passata per un attimo a De Magistris, che ha esordito il suo scarno proclama con una battuta, nonostante piovesse: “Fa caldo oggi, come nella tornata elettorale” – ha detto.De Magistris: “Di Pietro intende consolidare il partito, dimostrando che la politica, attuata coi fatti e non con le chiacchiere, è servizio di tutti, discorso che si riproporrà in futuro.”Queste le parole proferite dal De Magistris. Egli si è soffermato in particolare sulla necessità di “operare bene” qualunque cosa si debba costruire, attuare.Nella fattispecie ha illustrato il suo voler “fare qualcosa” per la Campania, in rottura con il “vecchio sistema di potere” e nel nome di due importanti questioni, per lui fondamentali: la questione culturale e quella morale. Contro Berlusconi poi ha aggiunto: “Occorre rilanciare la politica campana con persone adatte, cioè per bene, non inquisite; ciò anche per evitare che i fondi europei non vengano, come oggi, restituiti all’Europa perché inutilizzati…”L’Idv – secondo il magistrato – “è e sarà sempre in prima linea, non aspettando cosa faranno gli altri partiti…”Secondo De Magistris il nostro è un governo “piduista e peronista”, che dice all’Europa ciò che vuole si faccia…”Ha quindi proseguito Di Pietro, rivolgendosi in linguaggio semplice, vicino alla gente, accorsa in massa per osannarlo; in maniera pratica, pragmatica si è dunque espresso il politico.Ha ribadito il dover “fare pulizia nelle istituzioni”, il suo “no alla lobby-circuito di potere delle solite facce in politica”; ha inteso difendere la Costituzione, “libera e attuale oggi, tuttavia mortificata”.Parole molto forti, ma convinte, solide.Egli ha ricordato un altro tripudio tributatogli: quello del ’99, quando anche venne da queste parti.Il veemente e sanguigno fondatore dell’Idv ha poi considerato il fatto delle “escort” di Berlusconi “un meccanismo creato ad arte per nascondere i problemi reali del Paese, poiché a noi non importa ciò che fa Berlusconi in camera da letto, quando l’Italia vive problemi di lavoro, di ammortizzatori sociali, di cassa integrazione, di occupazione atipica…”Applauditissimo dunque Antonio Di Pietro, contestando “la politica dei condoni”.In particolare il suo “Je accuse” va al “solito” premier Silvio Berlusconi, il quale “va a portare 10 milioni per un’autostrada in Libia invece di destinarli alla Salerno-Reggio Calabria.”Una politica vicina al popolo, dunque, quella di Di Pietro, con due proposte tra le altre: non tassare più la tredicesima di lavoratori, di cassintegrati e di pensionati; togliere le tasse alle imprese che vogliano investire, soprattutto se al Sud.Dopo il suo intervento era anche finito di piovere, così la gente – ringalluzzita dal convegno – è potuta con facilità tornare alle proprie abitazioni riflettendo su quanto detto.