Valle dell’Irno: falò ambientale

Incendi: corrotto il rapporto Uomo-Natura? La valle dell’Irno, cotta dal sole. E dalle fiamme dei piromani. Un odore di bruciato, mentre il rosso delle fiamme incendiarie, guizza tra la ridente vegetazione. Ettari di boschi, di terreni consumati dal fuoco devastante. Scattata la caccia agli untori di frate focu, troppo tardi sia per premiare sentinelle del verde, che per tenere lontani i dinamitardi ambientali. Eppure, l’alluvione dei 5 maggio 1998, costituisce una ferita ancora aperta. In tanti a guardare con occhi di speranza alle montagne, a temere che possa ancora una volta, durante la stagione delle piogge, franare il terreno con conseguenti alluvioni. Ma sembra che tale tema sfugga a quanti hanno dichiarato invece aperta guerra all’ambiente. Tradendo l’idilliaco rapporto uomo-natura ed optando per un’egemonia entropica. Dalle coltivazioni, alla vegetazione, madre terra ubertosa con l’uomo. Che potrebbe riscoprire la sua dimensione umana, appagando l’ idilliaco rapporto primordiale.