PD: Conte sale in cattedra
Quando parla lui tutti zitti. Non c’è niente per nessuno. Il silenzio d’ascolto è assordante. La platea numerosa, accorsa per salutare il neo eurodeputato Andrea Cozzolino, segue con la massima attenzione l’intervento dell’ex ministro Carmelo Conte che con grande e consumata abilità dialettica tratta argomenti di spessore europeo, nazionale, regionale e provinciale rendendoli accessibili a tutti, anche ai non addetti ai lavori che in tanti sono accorsi nel salone del Mediterranea Hotel per l’incontro dal titolo “Un nuovo PD per il Mezzogiorno”. Dall’alto della sua esperienza, Conte pone subito il PD davanti ad una scelta responsabile, affermando che nel Mezzogiorno soltanto un giovane della media società su venti, riesce ad uscire dagli schemi della sua classe per entrare nel dibattito generale. “Ecco- dice Conte- il PD dovrà scegliere nell’immediato futuro se puntare su quell’unico fortunato o sui diciannove che per tante ragioni non potranno mai sfondare nella vita”. Questa, secondo l’ex ministro, è la ragione principale per un partito di sinistra che non può rimanere fuori da queste scelte se vorrà ritornare al centro della vita politica del Paese. “Sono stati commessi tanti errori- ha continuato Conte- non ultimo quello dell’astensione di voto sulla legge della riforma del federalismo fiscale, riforma che è stata portata avanti dalla Lega su un assunto micidiale per il Mezzogiorno. Il centralismo dello stato non può essere criminalizzato a vantaggio solo del localismo, passando anche per l’esaltazione del privato contro il pubblico. Tutto questo può andare bene per il Nord, non certamente per il Mezzogiorno e per il Sud”. E chiude, Conte, con la richiesta pressante di un partito in cui si possa discutere per trovare le soluzioni più giuste, senza impantanarsi in sterili personalismi, che hanno prodotto effetti devastanti sull’elettorato medio. Non fa il nome di nessuno, ma l’allusione è molto chiara. Un discorso molto lucido e contenuto in poco più di venti minuti; anche in questo Carmelo Conte dimostra di essere attento agli equilibri storici; quand’era all’apice, parlava sempre per quaranta minuti!