Salerno: Cisl, il segretario Giudice ” Turismo in crisi”

Promuovere il patrimonio paesaggistico, culturale e gastronomico del territorio offrendo servizi migliori e un mare più pulito. In un’intervista senza filtro il segretario generale della Cisl Salerno Giovanni Giudice individua le uniche via di uscita per abbandonare la crisi che sta provocando non pochi danni al turismo nella nostra provincia.Giudice, la stagione del turismo è appena cominciata. La provincia di Salerno avrà un ruolo protagonista questa estate? “Per un giudizio definitivo sulla stagione occorre aspettare il suo termine. Ma da come sono iniziate le cose non credo che si sia partiti con il piede giusto. Traffico, problemi legati ai trasporti pubblici, mare inquinato e i servizi sempre più scadenti offerti dagli operatori del settore rischiano di minare uno dei pochi punti fermi della nostra economia. Tutto questo deve indurre a opportune e costruttive riflessioni. Tuttavia non bisogna generalizzare. In molte località della nostra provincia l’organizzazione dell’ospitalità resta impeccabile.”. Secondo lei quali sono i principali motivi che sono alla base della debolezza del turismo locale? “Fondamentalmente la crisi è rappresentata dalla minore disponibilità di reddito delle famiglie e da un’inflazione percepita superiore a quella dichiarata. Le famiglie, negli ultimi anni, sono state costrette a tagliare su alcuni costi e, conseguentemente, i tagli riguardano tutta la filiera dell’ospitalità. Si percorrono meno chilometri per raggiungere le località balneari, per risparmiare si va meno al ristorante, si utilizzano di meno le strutture ricettive convenzionali, si frequentano di meno i luoghi del divertimento. A questi problemi però vanno ad aggiungersi i notevoli disservizi. C’è sporcizia sul litorale di Salerno,a  Pontecagnano l’acqua ormai riesce a raggiungere la strada provinciale 175 rendendola impraticabile, nel Cilento si fa incetta di bandiere blu ma c’è da fare i conti con la mucillagine nel mare ed in Costiera Amalfitana perdura il problema del traffico dove, ogni anno, disservizi a presidi medici e ad uffici postali rendono la stagione infernale”. A stagione iniziata è ancora pensabile un “tavolo di lavoro” insieme con i vari organismi che si occupano di promozione del territorio? “Un tavolo di lavoro è certamente uno strumento utile se è in grado di mettere operativamente in pratica le risultanze del proprio lavoro. Organismi sovra provinciali già esistenti, come l’Ente provinciale del Turismo e la Federalberghi, potrebbero essere i promotori e gli organizzatori di un tale tavolo. Non dimentichiamo però che nel turismo i soggetti da mettere d’accordo sono tanti e che se non si rispettano le proprie competenze si rischia solo di fare confusione e di sprecare risorse ed energie. La promozione in particolare è un compito della Regione che ha dimostrato, in molti casi, di saperlo fare bene e con ottimi risultati. Occorre chiedere tutti insieme e con forza che la nostra provincia venga promossa in maniera altrettanto incisiva dall’amministrazione di Palazzo Santa Lucia, mentre agli altri organismi compete organizzare insieme l’accoglienza, offrendo prodotti, proposte e servizi all’altezza del mercato turistico mondiale”.Qual è la sua ricetta per uscire da questo momento buio che attanaglia l’intero comparto? “La gravità della crisi del turismo è la crisi delle famiglie, che non sono più in grado di sostenere i costi di una vacanza. Il turismo è un problema quindi nazionale e sono necessari decisi interventi per rilanciare la competitività, per migliorare il rapporto qualità-prezzo. Bisogna puntare sulla destagionalizzazione e offrire proposte appetibili, per un turismo vivo tutto l’anno. Senza dimenticare che il territorio deve essere riorganizzato intorno alle esigenze del turista ed è fondamentale pensare a un nuovo modo di fare comunicazione, tenendo conto delle nuove possibilità che offre Internet e dei pacchetti turistici low cost”.