Salerno: Comune, attacco a Fort Apache

Aldo Bianchini

Ci siamo, probabilmente con la svolta verso il centro-destra dell’Ente provincia  si è chiuso l’accerchiamento intorno a Fort Apache, cioè intorno al Comune di Salerno, nel quale si chiude sempre di più il sindaco della gente Vincenzo De Luca, isolandosi dal contesto politico-amministrativo provinciale, interrompendo le linea guida verso le regionali del 2010. Il paragone è immediato. A Salerno sta accadendo quello che accadde circa centocinquant’anni fa tra il popolo degli Indiani e i soldati americani intorno e dentro il mitico Fort Apache. Mentre i soldati si erano dati a redditizi commerci allentando le proprie difese, gli Indiani misero a punto una vincente strategia di guerra, occupando i punti strategici intorno al forte, per poi sferrare l’attacco finale alla conquista del simbolo della potenza militare americana. E quando l’attacco fu sferrato non ci fu scampo per nessuno. La stessa cosa sembra essere avvenuta per Salerno e zone limitrofe, cioè dove la concentrazione del potere di De Luca è assurta a livelli inimmaginabili. Spesso in passato ho constatato che il centro-destra non ha saputo combattere lo strapotere del sindaco di Salerno, praticamente consegnandogli la città e parte della provincia; probabilmente mi devo ricredere. Perchè a ben vedere, mentre De Luca orami invasato dall’apologia del proprio io imperversava mediaticamente, gli uomini del centro-destra hanno lavorato in silenzio cercando di scippargli piano piano i santuari del potere politico e clientelare. Il campanello d’allarme suonò la prima volta con la vicenda dell’Autorità Portuale, gestita magistralmente ed a mo’ di trappola dal centro-destra, che puntando su un nome diverso da quello voluto da De Luca, provocò una bufera e il N.O. per Andrea Annunziata, che certamente la mattina non passa per il municipio di Salerno a prendere ordini. Il secondo passo falso di De Luca si registra sull’aeroporto, che ormai è sfuggito al suo controllo e va verso un riequilibrio funzionale. Terza botta è venuta dalla nomina ai vertici del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, parco che per anni è stato terreno di conquista del centro-sinistra anche in forza di vergognosi decreti di proroga. Pochi giorni fa è arrivata la sconfitta secca e incontrovertibile del binomio Villani-De Luca, che ha proiettato Cirielli ai vertici della provincia di Salerno con tutte le pesanti conseguenze del caso, che valuteremo nei prossimi anni. E’ di qualche ora fa la contestazione del presidente della Salernitana Calcio nei confronti del sindaco che ha scatenato, per la prima volta in questa città, la tifoseria contro l’amministrazione comunale e, quindi, contro il sindaco. Quest’ultimo è un colpo davvero duro all’immagine di De Luca, almeno così appare anche agli occhi di chi scrive che non è specializzato nelle vicende calcistiche. Se poi aggiungiamo la ciliegina della Regione, che probabilmente il centro-sinistra si avvia a perdere con le elezioni dell’anno prossimo, la frittata è veramente fatta. A Vincenzo De Luca non restano che le società miste cittadine, destinate a cadere l’una dopo l’altra mano a mano che il suo potere personale arretrerà. E fra due anni il centro destra potrà finalmente sferrare l’attacco finale a Fort Apache. Il colonnello Thursday, non ascoltò i consigli dell’esperto York, e cadde sotto il fuoco incrociato dei pellerossa di Cochise.

5 pensieri su “Salerno: Comune, attacco a Fort Apache

  1. Gent.mo Sig. Bianchini, l’analisi che lei fa mi sembra verosimile, anche se qualche dubbio c’è l’avrei. Mi spiego: Non vorrei che si riducesse tutto a una guerra tra bande. A questo punto quello che dovrebbe veramente interessarci, e il tentare una collaborazione tra le parti in nome di Salerno e la sua provincia (che per quando mi rigurda è l’unica cosa che conta). Concordo con lei, che sarebbe stato opportuno per De Luca, restare fuori dalla contesa provinciale, ma ora cosa vogliamo fare? Non vorrei che finisse con la distruzione del fortino, sarebbe preferibile un avvicendamento “tranquillo”. Saluti

  2. Gentile lettore, condivido perfettamente il Suo commento. Speriamo davvero non finisca in una guerra tra bande. Tentare una mediazione tra le parti mi sembra molto difficile perchè il difficile è proprio dialogare con De Luca che avrebbe fatto meglio, cvome inizialemnte sembrava, a rimanere fuori dalla contesa provinciale. L’ipotesi, purtroppo non remota, di una semplice distruzione del fortino è devastante. Purtroppo Le devo dire che dalle prime mosse di Cirielli (lo scrivevo ieri) non vedo tante novità nel “sistema di potere” che non riesce a darsi delle “norme precettizie” precise e sempre valide. Grazie per il Suo interesse.

  3. Ma vi immaginate cosa sarebbe successo se il presidente della Salernitana Calcio, Lombardi, avesse fatto quelle dichiarazioni contro Comune e Provincia (De Luca e Villani) la settimana prima delle elezioni? Il centrosinistra avrebbe avuto una batosta ancor peggiore.
    I tifosi hanno capito bene l’ipocrisia dell’Amministrazione Comunale e Provinciale. Gli unici a non essersene accorti (o forse fanno finta di non accorgersene) sono i quotidiani salernitani (con l’unica eccezione di DentroSalerno), tutti schierati pregiudizialmente a favore del sindaco, senza entrare nel merito dei fatti esposti da Lombardi.
    Anche io comincio a vedere delle crepe nel fortino!

  4. Peccato che fra 7 anni,se non cambia la legge, De Luca non potrà ricandidarsi a sindaco di Salerno!Godiamoci intanto questi 7 anni col sindaco migliore d’Italia!W Salerno!

  5. Dr. Bianchini, ancora una volta lei si rivela l’unica voce vera giornalistica salernitana.La sua analisi è perfetta.la vittoria della destra , a mio modesto parere, è stato un modo scellerato di gestire i soldi pubblici.hanno pensato a foraggiare personalismi senza tener conto del territorio.Assessori uscenti che hanno gestito migliai di euro non hanno raggiunto la quota di mille votanti! il copione si stà recitando al comune di Salerno, migliaia di Euro erogati a pochi…purtroppo neanche salernitani!

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