Ugo La Malfa, il riformista moderno

Maria Cristina Folino

Il giorno 31 Marzo si è tenuta a Salerno, presso la sede della Provincia, una conferenza in memoria di Ugo La Malfa, il “riformista moderno”, proprio in occasione dei 30 anni dalla sua scomparsa. Personaggi eminenti come il Professore Galasso dell’ Università di Napoli e Aurelio Musi, Professore presso l’Ateneo salernitano, hanno espresso il proprio punto di vista sulla politica e le strategie sociali di La Malfa prendendo spunto dal saggio dedicato a questo importante politico da Paolo Soddu. Tra le autorità presenti ricordiamo la moglie del Sindaco De Luca e l’Assessore al Turismo Vincenzo Maraio.Particolare rilievo è stato dato all’impegno morale ed etico che La Malfa sentiva nei confronti della democrazia, assieme ad Aldo Moro, del quale condivideva le idee liberali.Ugo La Malfa è stato Capo del Partito Repubblicano per oltre un trentennio, ma ha dovuto raggiungere questo traguardo con molto sudore e fatica. Uomo politico di vecchio stampo, solidamente ancorato alle tradizioni, ha sempre agito in favore del progresso e della crescita sociale del popolo Italiano. In particolare, nel Dopoguerra ha cercato di “cavalcare le due Italie”, quella della Destra conservatrice e quella della Sinistra estremista, tentando di “riformarle” entrambe con le sue idee sul libero scambio delle merci, di cui alla conferenza si è molto parlato. Fautore del bene comune, davanti agli sperperi post-bellici non poté fare a meno di chiedersi perché venissero profusi tanti fondi in modo inutile o sbagliato per costruire palazzi di lusso piuttosto che case popolari o scuole. In quanto politico carismatico, fu grandemente elogiato anche dal Presidente Scalfari, e alla sua morte lo hanno pianto in molti. “Anche se in vita lo ascoltarono soltanto in pochi” ha commentato il moderatore della discussione. Si è detto poi dell’utilità della famosa <<nota aggiuntiva>> ideata nel ’62, che addiceva modifiche ai pagamenti in base ai redditi in favore delle classi meno abbienti. Inoltre, già dal ’51 La Malfa mise l’Italia in condizione di operare con un maggiore liberalismo economico, e la rese perciò maggiormente al passo con gli altri Paesi che sarebbero diventati membri dell’Unione Europea. In particolare, La Malfa sosteneva che lo sviluppo economico non può esistere senza lo Stato, e che lo Stato non può esistere senza lo sviluppo economico. Il Professore Musi ha giustamente osservato che in La Malfa esisteva un paradosso : da un lato sentiva di essere un uomo molto partecipe della vita d’assemblea, dall’altra con le sue idee etiche un po’ “fuori epoca” non poteva essere pienamente capito da una società fatta anche di realtà talvolta scostanti nei confronti della morale.Durante la conferenza è stata posta una domanda molto rilevante : possono delle idee democratiche come quelle di un uomo del calibro di La Malfa essere oggi attuali come allora? Senz’altro tutti saremo d’accordo sul fatto che l’alternanza al Governo di partiti diversi non può che giovare a qualunque Stato dove esprimere la propria opinione non costituisca un reato; perciò, allo stesso modo, l’ Ulivo di oggi , che tanto assomiglia a quello che era il Partito Repubblicano, potrebbe secondo Musi cercare di rendersi mediatore, come succedeva negli anni ’70-’80 con La Malfa, per attuare una politica altrettanto vicina ai diretti interessati, i cittadini, e per rafforzare la collaborazione tra Entità politiche le quali, pur pensando in modo differente, rispettino anche gli ideali degli altri partiti, perché la politica sia veramente vicina alla gente.