Schegge di Vangelo con don Nello Senatore

Una pagina del Vangelo di grande impatto emotivo, al centro dell’appuntamento con Schegge di Vangelo”, la trasmissione di Radio Alfa, realizzata in collaborazione con la Parrocchia di San Pietro Apostolo di Aiello a Baronissi, che torna puntuale domani alla 9.15. Don Nello Senatore ci illustrerà in poche e semplici battute il rapporto tra Gesù e gli ammalati. Una riflessione straordinaria e profonda sulle ferite e il dolore dell’uomo che trova molti riferimenti nelle esperienze del quotidiano. Appuntamento con Schegge di Vangelo, ogni Domenica alle 9.15 su Radio Alfa e alle 16.45 nei giorni festivi infrasettimanali.

2 pensieri su “Schegge di Vangelo con don Nello Senatore

  1. LA RISURREZIONE… DEI GIOVANI

    Siddartha…giovane protagonista di un noto racconto di Hermann Hesse come molti giovani del suo tempo aveva imparato a fare bene tre cose…”aspettare, digiunare e pensare”.
    Oggi se guardiamo alle nuove generazioni ci rendiamo conto di quanta acqua sia passata sotto i ponti e di quanto ci siamo allontanati dal fermento spirituale che animava la cultura di allora… dal momento che i nostri giovani non sanno più aspettare… perché vogliono tutto e subito, non sanno più digiunare… perchè non sanno rinunciare a nulla ed aihmé…non sanno neppure più pensare.
    Daltra parte altre tre cose hanno imparato a fare meravigliosamente…”bere, fumare e chiacchierare”.
    Quando li vedo bearsi in quei templi dello squallore che sono i bar, i pub, le discoteche… il mio cuore si spezza in due…una parte piange lacrime di sangue nel vederli ridotti in quello stato, in balìa del nemico del genere umano che con le catene di quei vizi li tiene sotto il suo calcagno… l’altra parte si riempie di furore contro di loro e contro i colpevoli di questi infanticidi… i loro genitori.
    Da qualche decennio la situazione è precipitata…da quando la donna ha alzato la testa pretendendo pari diritti ed opportunità…da quando l’uomo ha ceduto lo scettro del comando.
    La situazione è precipitata…da quando le mani forti del padre hanno mollato le briglie lasciando che i propri figli, nella loro esuberanza, andassero a cozzare contro ogni ostacolo…massacrandosi.
    La situazione è precipitata… da quando il benessere ha invaso le nostre vite sovvertendo l’ordine dei valori…in terza, quarta fila onestà, rettitudine, serietà, impegno, sacrificio…sul palcoscenico del mondo… vanità, divertimento, desiderio di ricchezze.
    La situazione è precipitata da quando l’uomo… ha ripudiato l’amore di Dio.
    Nella biografia di santa Teresa di Lisieux la giovane narra che il padre una volta redarguì aspramente una zia per averle fatto un complimento…non voleva che nell’anima della bambina s’insinuasse il demone della vanità che ingrassa e insuperbisce pericolosamente il nostro io.
    Quanto gigante è invece l’io dei nostri giovani… quanto lo abbiamo nutrito con la spazzatura di questo mondo…facendoli crescere nell’agio…liberando loro il cammino da ogni difficoltà…elogiandoli ogni volta che si piegavano alla nostra volontà, dandoci così tante soddisfazioni…tanto che ora credono di sapere tutto ma non sanno nulla…credono di valere chissà quanto ma non valgono nulla…si credono il cuore pulsante della vita ed invece sono morti e sepolti.
    Alle mamme che vanno tanto fiere dei propri figli preoccupandosi che vadano ben vestiti per far bella figura, che prendano bei voti a scuola per potersene vantare, che si facciano una buona posizione sociale per essere invidiate…alle mamme che sono convinte di aver messo al mondo modelli di bellezza e di virtù… ricordo che bellezza e virtù hanno tutt’altra residenza… e non ce n’è traccia nei pupazzi che hanno creato e plasmato con tanta abnegazione.
    I padri del deserto sull’argomento erano piuttosto chiari…”se darete ai porci e ai figli tutto quello che chiedono avrete buoni porci e cattivi figli”.
    Giorno dopo giorno hanno trasformato nelle loro anime la luce in tenebre, hanno mutato la verità in menzogna ed oggi ritroviamo i nostri giovani ad affollare quella categoria che nella sacra scrittura viene considerata la più infima…non gli empi che sono pessimi e ostinati… non i peccatori come me che sono miserabili e depravati…ma gli stolti che sono l’incarnazione del nulla… e per cui non è stato concepito neppure un aggettivo.
    Quanto vorrei che il Signore mi concedesse un quarto d’ora in una stanza sigillata con questi genitori…per dirgliene quattro e dargliene di santa ragione fino a sbollire tutta la rabbia del cielo… questi animali privi d’ogni sensibilità che hanno stuprato l’ordine morale delle loro creature.
    Gente irresponsabile che ha chiamato alla vita anime innocenti per scaraventarle in questo immondezzaio… senza curarsi neppure di trovare per loro la sola via d’uscita possibile…quella che ci offre la fede.
    Ma Dio non li ha abbandonati…anche per questa generazione sventurata ha lasciato trapelare nella notte oscura del nostro tempo un raggio di luce… che li guidi sulla via della salvezza.
    Dice Gesù…”se chi vuol seguirmi non odia il padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli e le sorelle e anche la sua vita, non potrà essere mio discepolo”.
    Ecco ora io vi porgo il bandolo dell’intricata matassa del nostro vivere… che vi permetterà di riprendere il filo del discorso fra le vostre anime e la verità…vi mostro il primo scalino per risalire dall’inferno e tornare a vedere il sole: odiare i vostri padri e le vostre madri.
    Cominciate da qui…sono loro i vostri peggiori nemici…sono loro che vi hanno spinto verso il precipizio… sono loro che in “buona fede” mettono in mano il coltello al boia, sono loro gli alleati di Satana.
    Odiateli con tutta la forza del vostro disprezzo…odiateli come io odio mia moglie e i miei figli ogni volta che si mettono fra me e il regno dei cieli…odiateli perché si sono posti come una nube nera fra voi e il vostro Padre celeste… il solo che vi ama…impedendovi di vedere la sua verità e di sentire il suo amore.
    Odiateli come Francesco d’Assisi odiò suo padre… rinnegando le sue ricchezze… e fecondando con il suo odio il più alto atto d’amore che si potesse fare nei suoi riguardi.
    Odiateli per dare loro l’ultima opportunità di salvezza…perché attraverso quel terremoto interiore dell’abbandono da parte vostra… aprano anche loro gli occhi ed il cuore… all’amore di Dio.

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