Centrale termoelettrica di Atena Lucana

 

Roberto De Luca

Responsabile sede CODACONS di Sala Consilina.

Il convegno organizzato da Cittadinanzattiva a Sant’Arsenio (SA)  ha riaperto i termini di discussione sulla centrale a biomassa (cosiddetta). Tale discussione, fino a quel momento, aveva avuto come interlocutori attivi gli amministratori e gli abitanti di Atena Lucana.Con grande nostra soddisfazione, anche grazie all’impegno sul tema dell’Associazione Cittadinanzattiva di Teggiano, il confronto ha varcato i confini locali ed ha visto partecipare al convegno alcuni rappresentanti istituzionali del comprensorio nonché i cittadini (in gran numero), desiderosi di avere notizie sull’impianto industriale che probabilmente si costruirà nel territorio del Comune di Atena Lucana, al confine con i paesi vicini. E’ stato proprio il dibattito intercorso tra gli organizzatori, i relatori, ed il pubblico presente (anche la nostra associazione era rappresentata) che ha costituito il dirompente elemento di novità sulla tematica in questione. Di fronte al dato che il territorio del Vallo di Diano non è provvisto della quantità di biomassa necessaria a far funzionare la centrale, cosicché il materiale legnoso (che almeno si spera tale!) verrà importato dall’esterno, si è palesato un evidente ed inconfutabile dato di sconcerto e di preoccupazione.La nostra sede CODACONS auspica che nella fase successiva a quella presente si continui a mantenere alto la soglia di attenzione sulla questione, sia da parte degli organi di stampa, sia da parte delle associazioni di cittadini. Si dovrà infatti necessariamente esaminare l’opportunità di costruire una centrale termoelettrica di siffatto genere che, in una vallata poco ventilata, concentrerebbe i suoi fumi di scarico non solo su Atena Lucana, ma su tutti i paesi limitrofi. Siamo infatti convinti che solo una corretta informazione possa condurre a scelte oculate e condivise. Queste stesse scelte devono essere prese da amministratori locali nell’interesse primario del guadagno in salute dei loro cittadini e non del proliferare dei profitti delle società private interessate al “business”.Si fermi il sacco della vallata, finché si è in tempo.