Cava de’ Tirreni: Amministrative, PC non in corsa elettorale

Le elezioni amministrative si avvicinano e il finto scontro dialettico tra l’amministrazione uscente e le pretendenti entra nel vivo, con delle “sorprese” in campo che non aumentano la rappresentatività bensì immiseriscono il dibattito politico. Come Partito Comunista non concorreremo alle prossime elezioni e lo diciamo a testa alta, poiché la nostra scelta è ponderata e coerente con quanto sempre abbiamo detto։ non disdegniamo utilizzare le elezioni come strumento per far conoscere a quanta più gente possibile il nostro programma politico (non solo elettorale) e la nostra prospettiva di una società socialista (completamente antitetica a quelle espresse da tutte le forze in corsa per il prossimo Consiglio Comunale). Il Partito Comunista a Cava de’ Tirreni è in una fase di rielaborazione e ricostruzione, tesa a creare le basi per un futuro radicamento. Per questo partecipare ad una tornata elettorale sarebbe stata una presa in giro nei confronti dei lavoratori che guardano con simpatia alle nostre posizioni e ai cittadini che hanno in mente un modello diverso di società. Questo tipo di ragionamento, semplice coerenza politica, non ci sembra condiviso però da tutti gli altri soggetti in corsa.

Ci dispiace davvero molto constatare che anche nell’alveo della sinistra più radicale nessun movimento o partito abbia saputo mantenere una posizione coerente che non fosse a sostegno, magari indiretto, del sindaco uscente, sostenuto dalla “sinistra” più conseguente al capitalismo globalizzato e da una pletora di liste civiche nelle quali non mancano nomi di transfughi del centro-destra. È verissimo che il non cambiare opinione è sintomo di un’intelligenza misera, ma quando si tratta di concorrere a qualche posizione nel consiglio comunale la coerenza politica dovrebbe essere la base di tutto, a qualsiasi livello, locale o nazionale. Ancor di più perché allo stesso modo le ultime amministrazioni, sia di centro-destra che di centro-sinistra, hanno fatto poco o nulla per i pilastri di ogni sincero anticapitalista (lavoro, sanità, diritti sociali). E ogni qual volta negli ultimi trent’anni la cosiddetta sinistra radicale ha provato ad accodarsi al centro-sinistra per raccogliere qualche briciola di avanzamento in piccole battaglie quand’anche fondamentali, ha finito gioco-forza per “annacquare” le proprie posizioni in risultati meticci e inefficaci, se non deleteri.

Per questo noi restiamo, ancora una volta, come sempre, dalla stessa parte della barricata։ a difesa dei lavoratori tutti e per il loro protagonismo, fuori da qualsiasi elettoralismo, eclettismo e codismo di sorta.