Merano: 28° Merano Wine Festival, celebrate eccellenze campane

Alberto De Rogatis

Nella Merano bilingue, dove la mattina si preferisce leggere il quotidiano Dolomiten rigorosamente in tedesco, la ventottesima edizione di Merano Wine Festival ha lasciato il segno, come da pronostico, catalizzando per 4 giorni l’attenzione internazionale di operatori del settore e non solo. “Simbolo di gioia, cultura, libertà e condivisione di emozioni” come ama definirlo Helmuth Kocher, The Wine Hunter e patron della kermesse, l’evento meranese ha ospitato il top mondiale dei produttori vinicoli, di distillati e champagne, nell’affascinante cornice del Kursaal. Parallelamente, una serie di interessanti ed apprezzate showcooking, masterclass e degustazioni, hanno costituito una fonte continua di valorizzazione e promozione delle tradizioni enogastronomiche da ogni regione italiana, oltre che di informazione su metodi e abbinamenti innovativi in cucina adottati da quotatissimi chef.

Pienamente in antitesi tra di loro, ma ambedue di forte impatto verso un pubblico attento e qualificato, si sono rivelate le dimostrazioni tenute dall’Istituto Internazionale di Elicicoltura Cherasco nel cuneese e dalla modenese Acetaia Giuseppe Giusti. Le chiocciole Metodo Cherasco sono state protagoniste in tavola; lo straordinario mollusco è stato interpretato dallo chef Roberto Ottone, mentre il presidente dell’Istituto Internazionale di Elicicoltura, Simone Sampò, ha sottolineato il forte legame tra Chiocciola Metodo Cherasco e il mondo del vino, un rapporto che nasce nel cuore delle Langhe. Invece, la degustazione proposta da Acetaia Giuseppe Giusti, rinomata azienda fondata nel 1605 che può fregiarsi sulle proprie etichette dello stemma reale in quanto fornitore ufficiale di Casa Savoia, è stata brillantemente guidata da Guido Nisi sales manager dell’azienda, col supporto della giornalista Margo Schachter. Dal prodotto icona, il “Tradizionale di Modena Dop”, a tutti i rinomati aceti balsamici di Modena Igp prodotti nel tempo da 17 generazioni della famiglia Giusti, si è percorsa una straordinaria storia ricca di qualità e di successi che vivono da più di 4 secoli nello stabilimento modenese. Incantevoli gli assaggi “minimal” proposti ai fortunati presenti.

I produttori campani, dal canto loro, anche quest’anno hanno avuto un ruolo da veri protagonisti nella kermesse meranese, sia per il settore vinicolo sia per le eccellenze gastronomiche presenti nell’Arena Gourmet. Quest’ultima area si è rivelata, come da tradizione, tra le più ospitali del Festival, grazie ad una serie di eventi di alto profilo che hanno promosso peculiarità e tipicità della “Regione Felix”, ad iniziare dalla Colatura di Alici che si avvia ad ottenere l’ambita Dop. L’interesse dei tanti operatori del settore è stato creato, comunque, dalle eccellenze premiate col The Wine Hunter e dai presìdi Slow Food presenti in Campania. Molte le piccole realtà a gestione familiare che rappresentano da anni, a Merano, il meglio della produzione regionale e che mantengono uno standard altamente qualitativo; tra esse gli oli biologici Sole di Cajani, i salumi artigianali di Gioi, i sottoli Casa Iuorio.