Napoli: Modernità Pirata, incontro all’Università con guru Ravi Sundaram

Modernità Pirata: come le competenze sulle tecnologie digitali possono indicare un riscatto anche per le zone disagiate della Campania.

Se ne parla domani 29 marzo all’Università di Napoli con il guru Ravi Sundaram direttore del celebre Centre for the Study of Developing Societies (CSDS) di Delhi.

Ravi Sundaram, docente presso il Centre for the Study of Developing Societies (CSDS) di Delhi, è uno dei nomi più importanti del Mondo in materia di cultura digitale. Nel 2000 insieme con Ravi Vasudevan  è stato tra i fondatori del prestigioso Sarai Programme e del collettivo “Raqs Media”. Da allora, grazie alla sua intensa attività di ricerca, il Sarai Programme è cresciuto diventando uno dei programmi sperimentali e critici sui media più importanti in India e in tutto il Mondo.

Sundaram ha scritto molti libri famosi come The Public Domain (2001), The Cities of Everyday Life (2002), Shaping Technologies (2003), Crisis Media (2004), Pirate Modernity: Media Urbanism in Delhi and No Limits: Media Studies from India (Delhi, 2013), No Limits: Media Studies from India del 2015 tutti tradotti in diverse lingue in India, Asia e Europa. Sundaram è visiting professor presso le più importanti Università come Princeton, Johns Hopkins, Michigan, Ann Arbor e Oxford.

Per Ravi Sundaram nell’era digitale intorno a connessioni temporanee si formano reti e comunità provvisorie: condivisioni di media via bluetooth da parte di marinai, proletari urbani e migranti; librerie pirata mobili tramite pennette USB; negozi di quartiere che riempiono le schede di memoria del telefono con film e dischi piratati.  Ci sono nuovi pubblici e nuove folle in una zona d’ombra che esiste tra le reti di condivisione di WhatsApp e che resiste a regimi e filtri di device e connessioni mobile.

Questa rappresenta una nuova ed agile infrastruttura di possibilità anche per i giovani (e non solo) provenienti da classi meno abbienti. Ma potrà tutto questo diventare la base di una nuova economia politica inclusiva che separi il divario sempre crescente tra ricchi e poveri?

Se ne parlerà domani alla Digita Academy presso il Polo Universitario di San Giovanni a Teduccio dell’Università degli Studi di Napoli Federico II dove insieme a Ravi Sundaram ci saranno tre delle menti più brillanti del rinascimento meridionale che vede la capacità di tenere insieme innovazione sociale ed innovazione tecnologica, ovvero i docenti dell’ateneo federiciano Antonio Pescapè, direttore della Digtia Academy, Adam Arvdisson (svedese naturalizzato napoletano) docente di Culture Digitali ed Alex Giordano docente di Marketing ed esperto di trasformazione digitale 4.0.

Si parlerà appunto di “Modernità Pirata: infosfera, pirati tecnologici e immaginazione, oltre il dualismo reale/virtuale

Una lectio/workshop transdisciplinare che vedrà gli alunni della Digita Academy e gli studenti che frequentano il tirocinio intramoenia sul progetto Societing4.0 interrogarsi se la diffusione della conoscenza e delle pratiche in materia tecnologica possa rappresentare una chance per le aree più disagiate di Napoli e delle altre province della Campania. E se sì, in che modo?