Salerno: Movimento Italiano Disabili, Davide Sarno “Indennità accompagnamento anche per disabili psichici!”

Da quando sono stato insediato nella provincia di Salerno come segretario generale provinciale del Sindacato Nazionale Dei Lavoratori Italiani nel mese di agosto scorso, nonché coordinatore provinciale dell’ Ass.ne. no profit Movimento italiano disabili, mi son sempre più prefissato di segnalare un importante quesito agli organi competenti provinciali dell’INPS: il riconoscimento dell’ indennità di accompagnamento anche ai disabili psichici che, pur essendo per così dire autonomi, non riescono a vivere una vita senza l’aiuto di una o più persone che li guidano nelle loro azioni di vita quotidiana. Un sunto della sentenza della Corte di Cassazione, eloquente: ” L’attesa dell’aiuto materiale di terzi

– l’incapacità di ordine materiale a compiere autonomamente le comuni attività del vivere quotidiano con carattere continuo comprende anche le ipotesi in cui la necessità di far ricorso all’aiuto di terzi si manifesta nel corso della giornata ogni volta che il soggetto debba compiere una determinata attività della vita quotidiana per la quale non può fare a meno dell’aiuto di terzi, per cui si alternano momenti di attesa, qualificabili come di assistenza passiva, a momenti di assistenza attiva (così Cass. 11 aprile 2003, n. 5784).
l’ incapacità psichica di soggetti materialmente capaci
– quanto alle malattie psichiche, l’indennità di accompagnamento va riconosciuta anche in favore di coloro i quali, pur essendo materialmente capaci di compiere gli atti elementari della vita quotidiana (quali nutrirsi, vestirsi, provvedere alla pulizia personale, assumere con corretta posologia le medicine prescritte) necessitano della presenza costante di un accompagnatore in quanto, in ragione di gravi disturbi della sfera intellettiva, cognitiva o volitiva dovuti a forme avanzate di gravi stati patologici, o a gravi carenze intellettive, non sono in grado di determinarsi autonomamente al compimento di tali atti nei tempi dovuti e con modi appropriati per salvaguardare la propria salute e la propria dignità personale senza porre in pericolo sé o gli altri.
A tale proposito l’ordinanza 25255/2014