Salerno: Gioventù Nazionale – FdI risponde a GD

Il linguaggio ed i termini usati dai Giovani democratici appartengono ad un modo di fare politica ormai vecchio: oltre il nome di giovanile, purtroppo non hanno nulla.
L’intento del nostro Movimento era quello di portare alla luce il volto di una città ormai esausta che si concentra più sul favoloso e si dimentica di essere straordinaria nell’ordinario.
Salerno è una città in crisi, e non lo diciamo da gufi (per usare un’affermazione cara agli amici democratici), ma perchè i dati ce lo dimostrano. Il nostro capoluogo è tra le province meno vivibili d’Italia: secondo, infatti, la classifica del Sole 24 Ore, per grado di vivibilità siamo al 105esimo
posto avanti solo a Napoli, Brindisi, Reggio Calabria, Taranto e Caserta. Se poi andiamo a vedere l’indice di Ricchezza/Consumo la nostra città è al penultimo posto davanti solo a Caserta.
Per quanto riguarda i dati sul lavoro, la situazione non è rosea: il carico fiscale per un’impresa operante nella città è pari al 67,3%. Un piccolo imprenditore, cioè, lavorerà 210 giorni all’anno per poter pagare le tasse e il resto dei giorni spera di produrre utili. In più il dato sull’occupazione giovanile nella nostra città è allarmante: insieme alle altre città della Campania, abbiamo un tasso di Neet che si attesta al 38,6% nel 2017 in aumento di due punti rispetto all’anno precedente. In nostra compagnia ci sono solo la Grecia, il Marocco e il Gyana. I miracoli dell’era De Luca.
Abbiamo parlato e riacceso il dibattito sul decoro urbano riprendendo anche le parole del Governatore/Sindaco De Luca: non poco tempo fa, aveva messo in discussione il livello di igiene della città dichiarando che il capoluogo, per l’alto numero di dipendenti nella municipalizzata
Salerno Pulita (ben 450), sarebbe dovuta essere una bomboniera. Le nostre immagini hanno fatto notare che così non è, e siamo in sintonia con De Luca.
Siamo cittadini di Salerno, fieri della nostra città e riconosciamo il potenziale di sviluppo del nostro capoluogo: tuttavia in un momento del genere, ci siamo chiesti, se fosse il caso investire tutti quei soldi, per avere appese zucche vuote, mentre intorno a noi c’è del marcio.
I Giovani Democratici vivono più su Marte, pianeta rosso che evoca loro dolci ricordi, che nella città di San Matteo.