Laicità e Laicismo, Dio e Cesare (2^ parte)

Padre Giuliano Di Renzo

Forse un po’ più di teologia vera e di storia vera farebbe conoscere e capire molte cose. Ciò vale anche per la storia e per il costume laico e progressista.
E’ stato giustamente detto che la Chiesa non teme di essere conosciuta ma di essere mal conosciuta o non conosciuta affatto ed accade così nella cosoddetta cultura di oggi. Che è laicistica, ossia si definisce più come anti, cioè anticristiana e trova la sua esistenza nei principi cristiani svuotati di riferimento alla trascendenza. Per cui quei sacrosanti principi rimangono involucri senz’anima.
Circa i temi che Ella enuncia è opportuno contestualizzare le cose nella storia, nella mentalità del tempo, ecc. L’uomo vive nello spazio e nel tempo, è sempre in fieri. Il che è proprio ciò per cui si dice storia.
L’uomo infatti mentre è un è che diviene, un io che rimanendo tale, e proprio per ciò essendo sempre identico a se stesso, diviene senza in fondo che il suo io personale divenga altro da se stesso.
Lei si eprime verso la Chiesa, e non solo Lei perché è fatto comune, come chi condanna il medico perché curando i colpiti da un’epidemia questi gli si attaccano addosso e pare che acquisisca la loro malattia. O come di una pianta malata che la si voglia confondere con l’innnesto della vita che si cala in essa per farla rivivere.
Non si potrà comprendere la Chiesa se non si fa riferimento all’incarnazione di Dio e al peso di umanità che ha presa su di sè per rinnovarla. Condannare e indicare piaghe, che sono solo umane, è un facile esercizio. Va vista invece l’operazione interiore e intensa della vita da cui un organismo morto, quale l’umanità è, vien fatto risorgere. Provi a immaginare il mondo e la storia del mondo in tutto il ventaglio delle sue positive manifestazioni senza il cristianesimo.
Invece di criticare cercate voi laici di guardare anche entro il vostro laicismo, guardare voi stessi e guardare entro voi stessi e le vostre ideologie partigiane senza orpelli,. Immaginate la vostra storia ed esistenza senza o al di fuori del cristianesimo. Riguardo alla Chiesa, non guardi la pasta ma il lievito.
Le miserie sono degli uomini, chi può dire di non averne?, ma si guardi la forza dall’alto che stimola gli uomini a liberarsi della zavorra umana e apre spiragli di superiore civiltà e di maggiore umanità.
Non si accusi chi nel vivere faticosamente nel mondo la sua fede cristiana annaspa, ma si consideri lo sforzo che fa e deve fare in un mondo che cristiano non è, e non si pesino solo gli eventuali fallimenti.
Il miracolo non sta nella perfezione, che nessuno quaggiù potrà mai vantare, ma nello sforzo anche goffo del povero essere umano che accoglie il peso della Luce prima di percepire benefica la forza liberatrice di essa. Far cadere le benda dagli occhi costa e dà dolore. Invece del metodo “critico” applicato sempre in senso negativo alla Chiesa – ma anche alle persone ed è pettegolezzo che uccide – lo si applicasse anche in senso positivo saremmo più modesti, onesti e più vicini all’uomo e alla Verità.
Si sporca chi fa, mentre chi non fa si compiace di farsi critico non richiesto dello sporco che si porta schizzato addosso chi fa e di compiacersi per converso della fantasticata sua propria integrità.
Sbaglia, perché illudersi della presunta propria integrità di fronte a chi si sporca perché fa e irridere agli errori degli altri è qualcosa di squallido e rende l’egoista presunto pulito il più sporco che si possa immaginare.
E tale è la squallida lercia integrità della generale cultura laicistica anticristiana riversata nella scuola e nella società come cultura e moralità mentre è invece cultura dell’ipocrisia del più smaccato conformismo!
Ma può esistere cultura e moralità là dove manca la verità e si produce l’ideologia della non-verità, l’omologazione della trasgressività del cuore e della mente come segni di autonomia e di lbertà?
Anche Lei è un battezzato, ma non sempre si è regolato secondo gli alti principi del Signore. Allora dovrei criticare il Signore a causa sua perchè Le ha stesa la mano?
La Chiesa è fatta di noi uomini peccatori che ci barcameniamo alla bell’e meglio nel tempo, ma è anche quel Cristo di misericordia che si è calato tra noi per tirarci a sé mentre stiamo affogando e portarci alla riva.
Sa qualcosa della misericordia il mondo laicistico anticristiano che troneggia oggi con la presunzione della sua disperazione in ogni anfratto dell’umano sapere e dell’umano operare e promette la liberazione delle coscienze mentre le coscienze va oscurando e illudendo con il miraggio di una liberazione che non dà ed è schiavitù che getta nel fango come si getta una donna di cui si è abusataavendola prima illusa e deturpata prima che di fronte agli altri di fronte a se stessa, umiliata la sua femminile dignità? Quale liberazione può portare l’orrido fantasma con cui la razionalistica irrazionalità dell’ideologia pogressistica umilia va quotidianamente torturando e umiliando le intelligenze e il buon senso in nome della parità, che è di dignità, e si fa percepire come colpa sentirsi e definirsi diversi l’uno dall’altro per specifica naturale fisica e psicologica distinzione e personale identità? In riferimento poi a quel che Le ho scritto prima ha voluto essere una messa a punto dei principi, non giudizio su come siano stati riversati nelle manifestazioni civili e religiose in un troppo discutibile contesto storico nel quale era 1863, ossia dopo il dramma della forzata unità d’Italia e contro l’anima cattolica della gente. Non per nulla quei fatti o misfatti, che dolore e umiliazioni procurarono alle popolazioni del sud sono detti Rivoluzione italiana con forte richiamo di ispirazione ideale alla devastante Rivoluziome francese. La ringrazio della considerazione che ha avuta per me e sono lieto di esprimere a mia volta a Lei la mia considerazione.