Mwezi, luna

Padre Oliviero Ferro*

E’ bella vederla, quando si riflette sul lago Tanganika, la sera, tornando dal viaggio con il battellino verso casa. Si è stanchi. Lei è molto discreta. Appare piano piano nel cielo e lascia scivolare i suoi raggi sulle acque del lago, che diventano argentate. E subito, quasi per incanto, i pesci vengono a galla, attratti da questo splendore. E’ un dialogo silenzioso, ma bellissimo. Lei continua ad illuminare e i pesci la guardano rapiti. Anch’io, mentre avevo un gomito sulla sponda del battellino, guardavo in alto e pensavo a tante cose. Chissà se la luna poteva portare i miei pensieri a coloro a cui volevo bene, alla mia famiglia, ai miei amici. Lei, certo, non rispondeva, ma qualche raggio in più mi sfiorava le spalle. Forse era il suo modo di dirmi di sì. Non lo saprò mai, ma mi faceva tanto bene al cuore.

* missionario saveriano