Salerno: Memoria in Movimento su vendita Archivio di Stato

Apprendiamo dalla stampa che il Ministero dei Beni e Attività Culturali e del Turismo ha impugnato presso il TAR la delibera della provincia di Salerno che mette in vendita beni preziosi e storici come la sede dell’Archivio di Stato e la caserma dei Carabinieri di Largo Pioppi. Ci limitiamo ad osservare che da una parte l’esecutivo nazionale con una riforma demagogica abolisce solo sulla carta e solo per fare propaganda populistica le provincie, ed in realtà le provincie non sono mai state abolite perché è stato eliminata solo la pratica democratica e di partecipazione popolare, togliendo il voto ai cittadini e i finanziamenti statali all’ente provincia. Dall’altra la provincia, pur di fare “cassa” per continuare a svolgere funzioni, servizi e compiti che istituzionalmente conserva, è costretta a svendere, anche in ossequio a normative vigenti, tutto quello che possiede, con la beffa che il potere centrale, quello stesso che ha “creato” nei fatti l’obbligo delle svendite dei beni, tramite il ministero propone ricorso al TAR. Come dire, le “meraviglie” della politica italiana. Noi che siamo profondamente contrari all’alienazione dei beni comuni in generale, lo siamo ancora di più quando questi beni accolgono funzioni importantissime come quelle dell’Archivio di Stato (un bene da valorizzare e diffondere), una caserma dei CC o l’Avvocatura di Stato. Nel caso della sede dell’Archivio di Stato, si aggiunge la “beffa” della alienazione di un bene prezioso per i tesori che contiene, per la storia dell’edificio, per il suo valore architettonico e per i milioni di euro spesi pochi anni or sono per la sua ristrutturazione e messa in sicurezza. Rilanciamo il nostro appello “gridato” del 19 dicembre scorso. Rilanciamo la pratica di una messa “in comune” con i cittadini, con le associazioni, e con quanti non sopportano ulteriormente di vedere il patrimonio pubblico messo in vendita per farlo diventare privato e oggetto di speculazioni economiche.