Basilicata: sperperi regionali

Il Sole 24 Ore di oggi con la “mappa” delle uscite effettive di spesa delle Regioni, forse, ci aiuta a capire quella che è sembrata una posizione troppo isolata del Presidente Pittella rispetto ai suoi colleghi Governatori che hanno attaccato il Premier Renzi sulla Legge di Stabilità per la previsione di ulteriori tagli alle Regioni. Per Il Sole 24 Ore la Basilicata è prima nella graduatoria delle Regioni per spese correnti con 619 euro per abitante, circa il doppio della media di regioni come Puglia, Toscana, Abruzzo, Marche. Anche per il funzionamento della macchina regionale (inteso come spese sostenute per l’acquisto di beni – carburanti, cancelleria, arredi, ecc – e servizi – utenze, manutenzione ordinaria, immobili, manutenzione auto, ecc) non siamo messi beni con 135 euro ad abitante, con il secondo posto (ci supera solo il Lazio a quota 192 euro), ben distanti da Umbria (93 euro), Calabria (49 euro). Sempre secondi per spesa personale (80 euro ad abitante) contro i 12 euro della Liguria. Dunque Pittella starà lavorando su questi numeri perchè se si vuol far ripartire l’economia del Paese, offrendo una speranza ai milioni di italiani senza lavoro, non ci si potrà affidare alle logiche mediatrici del passato, in cui tutti riconoscono che è necessario fare sacrifici, ma a patto che siano gli altri a farlo. In questa convinzione leggo la sua forte affermazione: “credo sia giunto il momento di gettare il cuore oltre l’ostacolo, così come Matteo Renzi e il suo Governo stanno facendo”. Ci sono allora margini di tagli da fare tra spese correnti, di funzionamento e forse anche di personale ed organi istituzionali. Ci conforta che solo per la sanità i conti sono in ordine e non abbiamo nulla da temere. Se è questo l’autentico intendimento del Presidente Pittella va incoraggiato e sostenuto anche perché è lo stesso Premier Renzi a minacciare di rendere pubblici i dati del quadro di spese delle Regioni. Una conferma ci verrà lunedì dalla conferenza stampa promossa sulle Aree Programma e il nuovo modello di governance territoriale incentrato sulle Unioni dei Comuni. Chiusa l’esperienza delle Comunità Montane, le Aree Programma non hanno brillato per efficienza mentre i piccoli comuni non ce la fanno più a garantire servizi essenziali. La vecchia idea di gestioni consortili è ancora più attuale e necessaria anche per tagliare spese che spesso si risolvono in sprechi.
Giuseppe Potenza, segretario regionale D C-Libertas