Di padre…in figlio

 di Rita Occidente Lupo

Un tempo, i figli disdegnavano il lavoro dei propri genitori. Non sempre paghi di ereditare carte e scrivania, amanti della libera inventiva e di quel che il proprio estro dettava. Oggi, invece, la crisi assediante, spinge a desiderare proprio quella staticità retribuita. Ed a far appello al mondo adulto referenziale, per apprendere anche mestieri che rischiano di scomparire. In Italia e non solo, il 60% dei genitori dice di aver provato ad aiutare i propri figli in ambito professionale  e più di un lavoratore italiano su due sostiene che i genitori determinanti sulla scelta e sullo sviluppo della sua carriera: più di loro, gli Spagnoli. La percentuale più bassa, registrata dagli Svedesi. Competenze   pratiche,  matematiche, conoscenze finanziarie e di negoziazione, da emulare per farsi largo nella vita. Dalle madri, invece, spiccate doti diplomatiche, perseveranza e creatività. Insomma, da entrambi i genitori, il completamento alla propria formazione professionale, per poter dimenarsi nel mondo lavorativo. E se un tempo il padre, costruiva il futuro al proprio figlio, cercando di avviargli già una professione libera,  malgrado questi volesse affrancarsi, oggi le nuove generazioni automaticamente infilano la chiave nella toppa “ereditaria”, senza poter più interrogarsi sulle proprie attitudini lavorative!