Roma: Iannuzzi, scongiurato aumento spese contributo unificato

Fulvio Bonavitacola e Tino Iannuzzi (PD), Deputati del PD, hanno scongiurato, con un decisa e tempestiva reazione in Commissione Bilancio, che, nella  Legge di Stabilità’ per il 2014, fosse inserito un aumento molto forte del Contributo unificato, che deve essere pagato per i ricorsi innanzi ai Tribunali Amministrativi ed al Consiglio di Stato in tema  di appalti di pubblici lavori, servizi e forniture. Infatti la Commissione Giustizia aveva proposto un pesante incremento dei costi della Giustizia per queste controversie, così’ rilevanti e ricche di ricadute economiche, sociali ed  occupazionali. In particolare,  il predetto Contributo sarebbe così’ aumentato: per i giudizi di importo fino a 200.000 euro sarebbe passato da 2.000 a 3.500 euro; per quelli di importo fra 200.000 ed 1 milione di euro sarebbe passato da 4.000 a 7.500 euro; per quelli di importo superiore ad 1 milione di euro sarebbe passato da 6.000 ad 11.400 euro! Ancora più gravosi sarebbero stati gli aumenti per il contenzioso avanti al Consiglio di Stato. Ne sarebbe derivato un aggravio di spese enorme ed insostenibile per le piccole e medie imprese che già’ vivono una fase di grandi difficoltà e che sarebbero state costrette ad affrontare costi spropositati per far valere le proprie ragioni ed i propri diritti in relazione ad appalti pubblici, nei quali il margine di utile e di guadagno della impresa non supera  in media il 10% del valore della gara.  Questo aggravio di spese sarebbe ancora più grave per il Mezzogiorno, in Campania ed in provincia di Salerno, dove il sistema imprenditoriale è costituito da aziende piccole e medie.  Inoltre sarebbe stato definitivamente vanificato e leso il sacrosanto diritto del cittadino, riconosciuto dalla Costituzione, di poter adire la sede giudiziale per tutelare la propria posizione. Bonavitacola e Iannuzzi, a fronte di questo emendamento sbagliato e dannoso, si sono immediatamente attivati con il SottoSegretario al Ministero dell’Economia Giovanni Legnini ed il Presidente della Commissione Bilancio Francesco Boccia ed hanno ottenuto, con il parere favorevole del Governo, una nuova decisione della stessa Commissione, con la conseguente bocciatura della proposta.