Salerno: II^ ediz. “La sindrome Burnout”

Si è tenuta nella giornata di sabato la seconda edizione del seminario “La sindrome Burnout” presso l’Ordine dei medici di Salerno a cura dello psichiatra e psicoterapeuta Ferdinando Pellegrino. Lo psichiatra, già autore di diverse pubblicazioni sul tema, ha riproposto il seminario per offrire alle professioni di aiuto la possibilità di imparare a riconoscere la sindrome ed eventualmente intervenire per arginarla. I lavori, rientranti nel Programma Nazionale di Educazione Continua in Medicina, sono stati introdotti da Bruno Ravera, Presidente dell’Ordine dei medici ed odontoiatri della Provincia di Salerno, e sono proseguiti con Mario Colucci, Presidente Hippocratica Civitas, con un intervento sul medico nella sanità attuale con il passaggio dalle vecchie Usl alle attuali Asl, incentrando la tematica su come la sanità si sia ristrutturata passando da una struttura gerarchica ad un intervento di equipe, ristrutturando di conseguenza tutti i ruoli sanitari. Dopo i due presidenti, la parola è passata al Dottor Pellegrino che ha subito chiarito che il burnout è una sindrome che si sviluppa in tutte le professioni d’aiuto; dal medico allo psicologo, dagli insegnati- << Il burn-out è un processo inefficace di adattamento ad uno stress individuale eccessivo, una condizione di disadattamento – esordisce il dottor Pellegrino – un processo caratterizzato da esaurimento emotivo, personalizzazione e ridotta realizzazione professionale. Tale sindrome comporta dal punto di vista clinico – continua lo psichiatra, fondatore del Centro Studi Psicosoma – distrubi dello spettro ansioso-depressivo con frequente somatizzazione ed l’adozione di stili di vita disfunzionali, quali l’abuso di alcol e sigarette ma anche il gambling (gioco d’azzardo patologico, ndr)>>.Secondo lo psichiatra, tali condizioni possono essere rilevanti in Santità in quanto possono essere la causa di errori professionali, infortuni sul lavoro ma anche difficoltà nel rapporto con il paziente con una minore empatia e sensibilità. Da un quadro clinico così complesso secondo Pellegrino deriva la necessità di porre in essere programmi di prevenzione del Burn-out attraverso la formazione degli operatori e delle organizzazioni al fine di una più qualificata gestione del lavoro e delle risorse umane. Il dottor Pellegrino per rendere maggiormente partecipe del fenomeno la platea, ha somministrato ai partecipanti un test sulla resilienza e restituito i dati emersi alla platea dove le psicologhe Furno e Gambino hanno mostrato i risultati e spiegato la ricerca che stanno conducendo al riguardo. La giornata si è conclusa con l’entusiasmo dei partecipanti ed il consiglio dello psichiatra di tutelare la salute con la prevenzione dal rischio dello stress da lavoro.