KUSHIBA Essere sazio

Padre Oliviero Ferro

Non è facile essere sazi, in Africa. Anzi, c’è sempre molta fame, soprattutto per i bambini che sono gli ultimi a mangiare, se ne rimane. C’è una cosa che mi ha fatto sempre sorridere ed è questa. Durante un pranzo di festa di tutta la comunità a Barka, sul lago Tanganika, un “mwongozi(responsabile della comunità) anziano, ma che sapeva tante cose, stava mangiando con molto gusto. Lo vedo che si mette a saltare tutto allegro. Gli chiedo cosa sta facendo. Mi risponde “Nashindilia(cioè faccio scendere il cibo in fondo, come quando si vuole riempire bene il sacco, così faccio posto per l’altro cibo). Mi viene ancora oggi da ridere a vedere Masongezi, così si chiamava, mentre salta. Era un tipo molto furbo, ma che conosceva tante cose e mi ha insegnato tante cose dei Wabembe, la tribù di Baraka, compresi tanti proverbi che usavo durante le omelie. Quando si vede la gente che mangia, soprattutto gli uomini, lo fanno con entusiasmo. Non devono lasciare niente nel piatto, nel vassoio. Si mangia in silenzio, perché se parli, qualcuno prenderà il tuo posto. La medesima cosa vale per il bere. Si deve finire tutto. E’ una vergogna…lasciare qualche bottiglia ancora piena…si vede che non si aveva troppa sete…