In uno spettacolo di Studio Azzurro abitudini romane nelle Ville patrizie amalfitane

Una narrazione testuale ed una installazione multimediale partecipata che evocherà, rigorosamente al calar del sole, la vita dei nobili romani sulle sponde della Costiera Amalfitana, la scansione del giorno e della notte, configurandosi come sfondo di una narrazione che porta in scena le abitudini di un tempo lontano. Teatro dell’evento, firmato da Studio Azzurro, sarà il complesso archeologico della Villa Marittima Romana di Minori. Uno spettacolo a mezzadria tra arte e multimedialità, quello che andrà in scena il 29 aprile nell’ambito del progetto “Ozi Marittimi – storie sensibili nelle “Villae” Romane della Costa d’Amalfi”, ideato dal Comune di Minori e finanziato da Regione Campania e Soprintendenza ai Beni Archeologici con l’intento di sottrarre al degrado il monumento simbolo dell’otium in Costa d’Amalfi. Continuum Vitae, questo il titolo dello spettacolo progettato e realizzato da  Studio Azzurro, è suddiviso in quattro momenti: il mattino, il mezzodì, la sera e la notte ed avrà luogo nel Patio della Villa Romana, occupando in particolare il Viridarium, il Ninfeo, il Triportico, la zona dell’ingresso della Villa in prossimità dell’arco e alcuni spazi interni del piano terra. Nella suggestiva cornice della Villa marittima, si susseguirà un continuum che avrà l’intento di evocare la vita dell’epoca, attraverso suoni e immagini. Queste ultime, proiettate, riproporranno gesti quotidiani: servi e patrizi si avvicendano nella narrazione, permettendo allo spettatore di immergersi nella vita quotidiana della Villa dove sarà possibile assistere anche al rito della preparazione del banchetto, al convito e alla tempesta notturna. La disposizione delle tecnologie e la sistemazione del pubblico faranno sì che quest’ultimo si senta immerso nello spettacolo mentre il dialogo delle luci pervaderà lo spazio accompagnando l’intera rappresentazione. Il pubblico potrà inoltre accedere agli spazi della scena e a quelli della parte museale interna della villa, interagendo con le installazioni e con le immagini video, complete di suoni e parlato, che potranno essere attivate dai visitatori stessi. Lo spettatore, così, diventa protagonista principale dello spettacolo e avrà l’occasione di tuffarsi nella realtà dell’età in cui la Villa godeva di massimo splendore. Il percorso interattivo permanente prevede un’installazione nella stanza della musica (in cui sarà visibile una sintesi dello spettacolo) ed una  nel triclinio (ove si potrà osservare il flusso dell’acqua dell’antica fontata). La partecipazione di Studio Azzurro al progetto di rilancio del sito archeologico, che prevede anche una serie di investimenti per il recupero strutturale dell’antico complesso, non sarà limitato alla produzione del solo spettacolo (fino a tre repliche a serata) ma garantirà l’allestimento permanente di un percorso espositivo, interattivo e multimediale.Lo scopo che ci siamo dati è di arricchire di aspetti innovativi un’offerta turistica, le cui tradizionali risorse ambientali e paesaggistiche vanno coniugate con le nuove possibilità legate alla segmentazione di un mercato sempre più esigente e selettivo – spiega il sindaco Andrea Reale – L’evento spettacolare progettato e realizzato da Studio Azzurro, azienda leader a livello internazionale nel settore delle installazioni multimediali, punta non solo a implementare l’offerta turistica ma a costituire un polo di attrazione permanente che dia slancio al monumento attraverso linguaggi tecnologici che recuperare aspetti materiali e immateriali della memoria. La finalità è comunque di creare un vero e proprio circuito archeologico di dimensioni contenute ma di sicura valenza culturale e pertanto di indubbio richiamo mettendo in correlazione con Minori altri siti archeologiche presenti sul territorio quali la Villa di Positano, quella di  Gli spettatori avranno modo di assistere dapprima ad una rappresentazione che vede protagonisti sei attori, che agiscono inizialmente da servi di scena, apportando elementi scenografici alle proiezioni, e che diventano poi commensali del banchetto, mentre poeta, musici e ballerine entreranno in scena sugli schermi come silhouette tipiche di un teatro d’ombre. Il mattino vede compiersi l’offerta rituale ai Lari, protettori della casa: piccoli gesti richiamano i costumi dell’epoca a inizio della giornata e in prossimità di un viaggio e si assiste anche al vociare del porto, ai commenti dei viaggiatori e anche al viaggio in barca per raggiungere il sito. I  velari mossi dalla brezza lasciano spazio ai pensieri piacevoli e all’ozio. Le silhouette molto precise, le attività, le luci raffigurano tutti gli aspetti della cultura del tempo. Nel pomeriggio la preparazione del cibo, prologo della festa, è accompagnata dalla lettura delle ricette. Durante la sera, quando i figuranti si trasformano in commensali, l’esperienza del banchetto entra nel vivo: musica, danza, virtuosismi, versi e lazzi poetici coronano il convito. Infine arriva la notte, con la tempesta e la rivelazione della divinità. E’ un gruppo di ricerca artistica che da trent’anni indaga le possibilità poetiche ed espressive dei linguaggi tecnologici attraverso un’estetica relazionale che ha attenzione per le conseguenze sociali. Progetta e realizza videoambienti, ambienti sensibili, spettacoli teatrali e film, mostre e musei di narrazione con l’obiettivo di aprire un dialogo e un confronto con la gente e recuperare aspetti materiali e immateriali della memoria. Indaga i valori della memoria, del territorio, proponendo l’arte come strumento di apprendimento ed interazione, con la sua proprietà evocativa in un’esperienza originale. Crea nuove modalità di dialogo tra territorio e persone, presentando opere e laboratori che siano luoghi di relazione, valorizzando l’unicità del bene comune, l’etica del luogo, per suscitare nel pubblico amore, cura e rispetto. I percorsi multimediali, le video-installazioni, i laboratori e workshop realizzati hanno permesso e permettono di applicare le nuove tecnologie nel campo dell’arte e di approfondire l’esperienza virtuale e contestuale, incoraggiando un atteggiamento partecipato e consapevole. Gli ambienti museali e le esperienze didattiche si configurano, quindi, come luoghi di sperimentazione e condivisione.