Santa Brigida e gli angeli

don Marcello Stanzione

 Il 23 Luglio il calendario liturgico ci fa festeggiare santa Brigida. Già in partenza, Brigida sembra avere tutto. Un chiaro presagio che la sua esistenza l’avrebbe portata anche ad essere tutto: moglie, madre, dama di corte, suora, santa, mistica e donna di potere. Il re di Svezia è il prozio, suo padre il saggio Siniscalco, ovvero, il responsabile dell’andamento della corte di una delle più grandi provincie del paese e sua madre, una ricchissima nobildonna molto colta e religiosa, la quale, incinta di Brigida, viene miracolosamente salvata durante un naufragio da un angelo, che le raccomanda di avere a cuore la nascitura perché la sua voce forte sarebbe stata ascoltata da molti popoli. E Brigida, infatti, cresce nel lusso, bella come le principesse delle saghe nordiche, educata come una donna indipendente, straordinariamente erudita per l’epoca e soprattutto felice, nel suo castello circondato dai boschi. Fin da piccola ha delle visioni, tra cui quella da cui deriva il suo simbolo: la Madonna le apparve porgendole una corona di fiori e chiedendole se volesse indossarla a condizione di comandare in nome dell’amore. Brigida, sposa innamoratissima di Ulf, un nobile molto devoto a Cristo, e riesce, nonostante abbia otto figli, ad essere una perfetta amministratrice della loro tenuta e dei loro possedimenti. Come se non bastasse, manda avanti una regolare attività di sostegno ai poveri e intraprende con il marito diverse opere di pubblico interesse. L’eco delle sue qualità raggiunge il re, che la vuole a corte come dama della regina, Bianca di Namur. Nessuno poteva avere un’influenza positiva sui reggenti meglio di lei, che ben conosceva gli agi mondani, ma anche il sereno piacere di distaccarsene per dedicarsi alla carità e all’operosità. Passano gli anni, ed un giorno il marito Ulf le chiede di accompagnarlo in pellegrinaggio al celebre Santuario di Compostela e al ritorno le comunica il suo desiderio di chiudersi per il resto della vita nel monastero cistercense di Alvastra, dove già aveva scelto di vivere un loro figlio. Brigida seguì l’esempio del marito, ritirandosi dalla corte ed abbracciando coraggiosamente l’ideale monastico. Il nuovo orientamento dato alla sua vita favorì le sue riflessioni mistiche e le servì a mettere in atto una grande idea, che coltivava da tempo: fondare un Ordine religioso. Come base scelse il castello di Vadstena, donatole dal re, e diede all’Ordine caratteristiche originali e rivoluzionarie, a partire dalla struttura: il monastero era “doppio”, cioè costituito sia da uomini che da donne, la preghiera era in comune. Sull’esempio della comunità apostolica (72 Discepoli e 12 Apostoli più S. Paolo), anche le comunità dell’Ordine, posto sotto la regola di S. Agostino, sarebbero state composte di 85 membri: 60 monache, 13 monaci, 4 diaconi e 8 fratelli laici. Il progetto ebbe una grande riuscita, ottenne l’appoggio del Papa e del re di Svezia e si sviluppò in ben 78 monasteri in tutt’Europa, nonostante le rigide geometrie. Rimasta vedova, con i figli ormai adulti e avviato il suo ordine, Brigida si dedicò totalmente alla vita ascetica e contemplativa. Il contenuto straordinario delle sue visioni è raccolto nelle Quindici orazioni di Nostro Signore e nelle Rivelazioni celesti, dettate in svedese e poi tradotte in latino. Vere illuminazioni, innovative e profetiche, che le valsero il nome di “portavoce di Dio”, in un secolo critico per la Chiesa e tormentato dalla Guerra dei Cent’anni. Contemporanea di S. Caterina da Siena, aveva in comune con lei non solo la capacità di svolgere un ruolo di primo piano presso Papi e dirigenti politici europei, ma anche il vivo interesse per la pace tra gli Stati e per l’unità dei cristiani. Nel 1349 venne a Roma e prese dimora in un  locale presso piazza Farnese, proprio nel luogo dove sarebbe poi sorta la Chiesa a lei intestata, che ebbe la sua più grande espansione dopo la morte di S. Brigida, sotto la direzione della sua stessa figlia. Anche lei si chiamava Caterina e sarebbe diventata Santa. Santa Brigida è tra le più grandi mistiche che la Chiesa cattolica annovera. Giovanni Paolo II nell’ottobre del 1991, in occasione del sesto centenario della canonizzazione della Santa l’ha così definita : “ Brigida fu una donna di grande coraggio, poiché possedeva una fede libera, un’amore offerto con tutto il cuore. Amava la Chiesa della sua epoca tale quale era, operava per essa, soffriva, si impegnava per la sua unità e per sostenere il vicario di Cristo”. La mistica del Nord, come venne chiamata fu contemporanea di Caterina da Siena, Ruysbroek e Suso, nacque il 14 giugno 1302 nel castello di Finsta da un principe e da una discendente del Re dei Goti.