Consorzio Bacino Sa/3: efficienza o potere

Aldo Bianchini

E’ sempre l’eterno e solito discorso. Quando si parla di Istituzioni, Enti e Organismi locali la domanda è sempre la stessa: efficienza organizzativa o centro di potere ? Dopo le inchieste sulla casa nel parco nazionale e sul presunto ecomostro di Sassano la mia attenzione si sposta sull’azione pubblica e sulle modalità di gestione di un Consorzio, quello relativo al Bacino Sa/3 del Vallo di Diano, che come gli altri era nato per l’organizzazione e la gestione dei rifiuti solidi urbani e che, invece, si è trasformato in una “multiservice” con veri e propri rami d’azienda indipendenti con ramificazioni finanche nel mondo dello sport lontano mille miglia dallo “scopo statutario” dell’originario consorzio. Parte quindi una inchiesta sul Consorzio di Bacino Sa/3 che per decreti ministeriale, regionale e provinciale dovrebbe essere già stato sciolto per passare sotto l’egida della “Società Eco Ambiente Salerno spa” costituita dalla Provincia di Salerno e presieduta da Roberto Celano. Devo fare una premessa necessaria a far luce sulle modalità di gestione di un organismo che coinvolge istituzioni e capitali pubblici. Il Consorzio è paragonabile ad una “società mista” con rilevante capitale pubblico che viene, però, gestito con regole di diritto privato, senza le giuste garanzie ma con risorse pubbliche. Ed è proprio analizzando questo principio che vengono fuori i primi dubbi e la domanda di apertura: “Ma il Consorzio Bacino Sa/3 è stato amministrato come se fosse un fatto privato e quindi come un centro di potere politico e personale oppure è stato amministrato alla stregua di una “cosa pubblica” con tanto di rispetto per leggi, norme e regolamenti ?”. Di fronte a questo dilemma si è fermata, almeno per il momento, anche l’azione del commissario liquidatore Giovanni Graziano regolarmente nominato dalla Provincia. Il fermo lascia pensare ad un guazzabuglio di competenze, di diritti, di eccessi, di abusi, di mancate competenze, di grandi capacità operative e di numerose società collegate. Insomma una sorta di torre di babele con tante società, a mò di scatole cinesi, in cui è facile perdere il filo logico dei diritti e dei doveri. Ma si parla anche di incrostazioni di potere esasperato, di personaggi restii al passaggio delle consegne, di gestione personalistica del Consorzio e delle società collegate, di assunzioni di favore per parenti, amici ed affini ed anche di un vorticoso giro di consulenze, convenzioni ed incarichi finalizzati ad un vero mercato di “voto di scambio”. Non mancano neppure gli episodi di pretestuosa faziosità sia da parte degli amministratori che dei dirigenti e dei dipendenti. Più o meno con il Consorzio di Bacino Sa/3 siamo di fronte al fatto molto eclatante di cui fu protagonista, qualche tempo fa, in un consorzio napoletano il famigerato V.F. (detto “o’ cafone”). Dopo uno sciopero violento costui attraversa caracollante (è claudicante) la sala dell’assemblea, tira fuori dalla tasca il portafoglio e lo sbatte con violenza sul tavolo dove sono seduti il sindaco Rosa Russo Iervolino, i presidente dei consorzi e vari politici; con voce profonda e autoritaria tuona: “Ninnella (la Iervolino!!) fa’ na’ cosa, miettec rint’ i soldi mie”. Silenzio assoluto, nessuno risponde. E’ lo stesso silenzio che si percepisce intorno alla gestione del Consorzio del Vallo, tacciono tutti, magistratura compresa. Ma farei una cattiva inchiesta giornalistica se mi fermassi soltanto ai ripetuti episodi di cattiva gestione e non ricordassi cosa accadde appena qualche anno fa quando per scellerata scelta regionale furono inviati a San Rufo, almeno solo sulla carta, diversi conclamati delinquenti napoletani assunti nei vari consorzi. Il presidente dell’epoca si scontrò violentemente anche con il prefetto Laudanna riuscendo a tutelare il territorio e l’interesse di molti lavoratori del luogo. Insomma cercherò di raccontarvi proprio tutto partendo da riferimenti e dati assolutamente certi. I fatti da raccontare non mancano, come ad esempio le “vendette politiche” strumentalmente messe in atto contro dipendenti ben individuati ma anche in danno di amministrazioni ed enti locali. Alla prossima.

6 pensieri su “Consorzio Bacino Sa/3: efficienza o potere

  1. Chiamato in causa dall’ottimo Aldo Bianchini, certamente non per polemizzare, e non ci sarebbe la necessità, ma per la semplice ragione di aggiungere chiarezza ad un quadro già ben delineato dall’autore, mi pregio dire la mia.
    Il Consorzio Centro Sportivo Meridionale Bacino Salerno 3 è un ente multi funzioni che non si occupa solo di gestione dei rifiuti ma estende la propria azione allo sport, alla formazione e finanche al metano. Questo significa che alla luce della legge 26/2010, di conversione del Decreto Legge 195/2009, il Consorzio non era immediatamente commissariabile alla stregua dei Conzorzi di Bacino Salerno 1, Salerno 2 e Salerno 4 ma occorre prima procedere allo scorporo del ramo d’azienda che gestisce i rifiuti. A tal proposito, il Presidente della Provincia di Salerno ha convocata una Conferenza di Servizi insediatasi l’8 di aprile scorso e che entro l’8 di maggio prossimo dovrà portare a termine i lavori per il progetto di scorporo aziendale. Conferenza di Servizi di cui fa parte il Commissario Liquidatore con poteri straordinari.
    Purtroppo, la tempistica necessaria a condurre in porto l’operazione è dettata dalle norme civilistiche in materia e non rientra nella discrezionalità dei soggetti coinvolti nella vicenda.
    Questo significa che il Commissario Liquidatore non si è fermato al cospetto della complessità della situazione ma si spende quotidianamente per giungere ad una conclusione attraverso un percorso rispettoso della legge così come si conviene ad un amministratore pubblico. Nel contempo, non dimentico certo di essere un uomo del territorio i cui interessi, per quanto di competenza, sento il dovere di tutelare e per questo mi sono dato disponibile sin dall’inizio ad interloquire con chiunque abbia voglia di condividere un percorso difficile ma che alla fine ci dovrà vedere vincitori. Il tutto a prescindere dalle appartenenze ed oltre la spaccatura politica che da anni dilania l’Assemblea generale dell’Ente ma con un profilo squisitamente istituzionale.
    Scusandomi per l’intromissione, disponibile ad ogni ulteriore approfondimento di sorta, mi sia consentito di salutare caramente l’amico Aldo Bianchini che, per la libera onestà intellettuale, è naturale destinatario del mio rispetto e della mia stima personale.
    Giovanni Graziano
    Commissario Consorzio Bacino Salerno 3

  2. L’inchiesta preannunciata da Bianchini è benvenuta. Che i consorzi, le società miste e le municipalizzate siano diventate il braccio operativo della clientela politica è cosa ben nota a chi appena riesce a guardare oltre i proclami autocelebrativi dei cosiddetti presidenti-manager. Purtroppo, salvo rare eccezioni – e Bianchini è tra queste – la stampa locale, sempre più asservita, continua a fingere ipocritamente di ignorare quale sia realmente il ruolo di tali organismi e di come la malagestione politica incrementi i costi per i contribuenti.
    E’ di oggi la notizia che assegna al comune di Salerno il record delle tasse ed è noto che i costi di alcuni servizi superino di gran lunga quelli di altre – e più fortunate – realtà urbane. Credete davvero che la parassitaria classe politica che ci amministra ne sia estranea?

  3. Apprezzabile l’intervento di Giovanni Graziano, commissario del Consorzio Bacino Sa/3, che senza attendere l’inchiesta di Bianchini pone dei paletti di chiarezza anche al fine di spiegare il perchè di questo apparente immobilismo dello stesso commissario nei confronti della “nomenclatura” del Consorzio. Nomenclatura che appare quasi come se fosse abbarbicata al potere peggio dell’erbaccia. E pensare che sono quasi tutti uomini in “punta di potere” cioè alla fine del loro ciclo, per sempre. Aspetto, comunque, l’inchiesta giornalistica.

  4. “Smart” ha ragione quando parla di una stampa locale, sempre più asservita, continua a fingere …. Mi chiedo come si fa a seguire solo avvenimenti velinati per non disturbare nessuno. I giornalisti locali non se la prendano, poi, con Bianchini per le sue inchieste. Da tangentopoli, alle morti sospette di Ferrari e Fortunato, alle baby-squillo di Sala Consilina, all’usura nel Vallo, al giallo di Polla, al rogo di Montesano, per finire con la casa nel parco, l’ecomostro di Sassano; solo per citare alcune delle tante inchieste che hanno riguardato il nostro Vallo di Diano. Ora nel mirino del giornalista c’è il Consorzio Bacino Sa/3. Aspetto con fiducia.

  5. Ammiro l’azione di Giovanni che intende rispettare la legge, costi quello che costi. Ma con certa gente che occupa le poltrone del potere da un trentennio nisognerebbe essere più sbrigativi per buttarli fuori, del resto alcuni di essi non sono mai passati al vaglio elettorale e vivacchiano all’ombra di alcuni “signori”.

  6. Viene spontaneo chiedersi perchè per tanti anni, da quando esiste il Consorzio, non ci sono state inchieste giornalistiche, sempre che la realtà corrisponda a quanto esposto nell’articolo, naturalmente.
    “È la stampa, bellezza. E tu non puoi farci niente”, di bogartiana memoria, si dovrebbe dire ai potenti e non ai potenti decaduti.

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