Il Vangelo della Domenica commentato – Abbazia Della Scala

 “Gesù fu guidato dallo Spirito nel deserto e tentato dal diavolo” Lc 4,1-13

In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, s’ allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse:«Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”»Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò fino al momento fissato.“Parola del Signore” “Lode a Te, o Cristo”Padre  Antonio  Cassano

Già da mercoledì scorso – Mercoledì delle Ceneri – la comunità dei credenti in Cristo, la Chiesa, vive un particolare momento dell’anno che è detto Quaresima. La parola quaresima viene a noi dal latino quadragesima, sottointeso dĭe(m), ossia ‘quarantesimo giorno’ prima della Pasqua. È un periodo di preparazione alla celebrazione più solenne della Chiesa, la Pasqua appunto, nella quale ricordiamo e celebriamo la beata Passione, morte e Resurrezione del Signore Nostro Gesù Cristo. Sono, quindi, quaranta giorni di preparazione a quel grande evento, allo scopo di arrivare nella migliore disposizione possibile a viverlo. In che modo? Avendo una comprensione più profonda della vita di Cristo, di ciò che ha fatto per noi, per ciascuno di noi, come dice Paolo quando scrive: Cristo mi ha amato e ha dato se stesso per me. E giunge alla conseguenza: Questa vita nella carne, io la vivo nella fede del Figlio di Dio, non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me. Allora la quaresima è tempo di maggiore coscienza di essere stati amati da Cristo tanto da morire per noi, e per questo di averlo scelto come Signore della nostra vita, e aderire sempre meglio a lui, al suo insegnamento, per passare insieme a lui alla vita nuova. Ecco perché oggi ascoltiamo Luca raccontarci come Gesù è stato tentato dal diavolo e come l’ha vinto, per insegnarci come anche noi siamo tentati e, seguendo il suo esempio, possiamo vincere. Dal fiume Giordano, dopo il battesimo, Gesù colmo di Spirito Santo è guidato dallo stesso Spirito nel deserto. Qui, per quaranta giorni è tentato dal diavolo per tre volte, ma in realtà si tratta di un’unica tentazione sotto tre aspetti. Il diavolo, proprio come dice il suo nome, cerca di dividere Gesù dal Padre. Nel battesimo era venuta una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato», ora, il divisore cerca di mettere il dubbio nell’animo di Gesù, quello di essere veramente amato dal Padre. Ecco allora che lo tenta facendo in modo che si renda indipendente dal Padre: hai fame? Sei il figlio di Dio? Procurati il cibo con la tua potenza! Poi lo tenta sul dominio, chiedendo che si rivolga a lui, l diavolo, e non a Dio, per avere potere e gloria: se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo. Infine lo prova inducendolo a tentare lui stesso il Padre: Gèttati giù dal tempio, tuo Padre ti salverà, lo ha detto! Il divisore è vinto e si allontana, ma tornerà nel momento fissato, cioè durante la passione: Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto» (Lc 23,35). Come Gesù vince la tentazione? Rimanendo attaccato al Padre, ossia ricordando le Sue parole, perché le parole della Scrittura sono le parole del Padre, e sapendone dare anche la giusta interpretazione. In questo modo Gesù ci insegna che la tentazione è sempre voler mettere divisione, separazione, tentandoci con il potere, con il presumere di noi stessi, con il soverchiare gli altri, con lo smentire Dio. Cammino quaresimale – e cammino di vita cristiano – è non cedere a questa tentazione e sapere che possiamo vincerla, non da noi stessi, ma ricordando le parole di nostro Padre, che nel battesimo ci ha colmati del Suo Spirito: il Suo amore in noi. Il termine ‘chiesa’ giunge a noi dal latino ecclēsia sul calco del vocabolo greco evkklesi,a (pron. ecclesía) che significa assemblea, adunanza, riunione. Il periodo della quaresima in realtà è costituito da 44 giorni: inizia il Mercoledì delle ceneri e termina il Giovedì santo, dopo che il Concilio Vaticano II ha ridato al Triduo Pasquale (venerdì santo, sabato santo e domenica di resurrezione) una sua autonomia liturgica. Il termine pasqua in ebraico significa passaggio (xs;P, pron. pesàh) e ricorda il passaggio che l’antico Israele compì, sotto la guida di Mosè e la protezione di Dio, dall’Egitto, per il Mar Rosso, attraverso il deserto del Sinai fino alla terra promessa. Diventa in seguito, per il cristiano, il ricordo della resurrezione di Gesù e insieme con Lui la festa della salvezza, in cui celebra il suo passaggio dalla morte alla vita, dal peccato alla grazia.Il nome diavolo viene dal sostantivo greco dia,boloj (pron. diábolos) in riferimento al verbo  diaba,llw (pron. diabállo) ‘divido’.