Vivere

Giovanna Rezzoagli

Il rumore tumultuoso di un torrente che scorre impetuoso lungo un prato pieno di fiori e profumato di erba, nuvole cangianti nel cielo che si rincorrono veloci, la mano di una bimba che si china a sfiorare l’acqua gelida. Poi improvvisamente la mano affonda nell’acqua, il dolore arriva sordo ed intenso, la mente si chiude su se stessa, raggiunge i pensieri più segreti mentre il dolore aumenta, poi un istante di pace assoluta. La mano esce dall’acqua, la bimba assapora l’unicità del momento. E’ piccola ma ha già intuito che momenti come quello appena vissuto le saranno preziosi in futuro, quando sarà adulta. Momenti di dolore, disperazione, annientamento. Che implacabilmente arrivano, per tutti. Vorrei poter ancora sfiorare l’acqua ed avvertire la pace per un istante, solo uno. Ma il tempo è trascorso e tanto la bimba tanto l’acqua sono cambiate. Non è cambiata l’abitudine di sfiorare l’acqua, che cada dal cielo o che spumeggi dal mare. Anche questo è vivere.