La Salernitana non sta in piedi!

    

Maurizio Grillo

La Salernitana a due passi dall’inferno. Non è tanto la classifica a demoralizzarci, quart’ultimi a due-tre punti da una salvezza ancora rimediabile a questo punto del campionato, bensì il gioco e l’atteggiamento della squadra che non lascia sperare nemmeno il più ottimista dei supporters. L’ ex fortino dell’Arechi si è trasformato in terra di conquista per qualsiasi avversario, con i tifosi quasi impassibili, increduli e rassegnati di fronte ad una squadra senza nè capo e nè coda. Una squadra senza spina dorsale, che quasi si immola all’avversario di turno come se non aspettasse altro che il fischio finale dell’arbitro per liberarsi da un incubo. Possiamo dare tutte le attenuanti del caso a mister Castori e alla Salernitana, in questo campionato di sicuro  non baciati dalla dea bendata. Nella prima gestione del trainer di Tolentino, la squadra non era all’altezza di disputare un onorevole torneo di B, nella seconda, dopo i rinforzi di gennaio, tra squalifiche ed infortuni, non si riesce mai a schierare una formazione degna di tal nome. Non possiamo certo piangerci addosso, la serie cadetta è piena di calciatori non eccelsi sotto il profilo tecnico, ma in compenso lo è altrettanto di autentici combattenti. Questo vuol significare che si può (e si deve) sopperire al momento di scarsa qualità tecnica con la grinta ed il carattere. Ecco, è questo che noi vorremmo dalla nostra Salernitana, indipendentemente dai giocatori schierati in campo. Si può  perdere un incontro, anche se importante e contro un’avversaria diretta per non retrocedere, ma solo dopo aver dato tutto ed essersi sentiti a posto con la propria coscienza, convinti di averlo fatto, discorso che vale per giocatori ed allenatore. Ciò non è avvenuto perché Castori non è riuscito a rimediare all’evidente confusione tattica ed i calciatori non hanno mostrato la giusta cattiveria agonistica. E’ soltanto conseguente e giustificata la (pacata) rivolta dei tifosi, che hanno contestato a fine gara ed alla ripresa degli allenamenti, senza nemmeno troppa convinzione consci di trovarsi di fronte ad una squadra destinata, a meno di una clamorosa ripresa (che nel calcio ci può sempre stare), ad una malinconica retrocessione. Prendiamo atto dell’esonero del preparatore atletico Scarpellino, quasi come una speranza di aver trovato il male che ha colpito questa Salernitana. I continui infortuni muscolari e la scarsa tenuta atletica possono farci pensare a precise responsabilità del preparatore. Abbiamo trovato solo una delle cause… Speriamo di non aver trovato soltanto un capro espiatorio!

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