L’Europa dice sì ai matrimoni omosex

di Rita Occidente Lupo

Ma cos’è il matrimonio? Qualcuno dovrà pur chiederselo, alla luce delle unioni  che ora anche il Paese coronato ammette dopo l’Argentina. Al momento,  cinque gli Stati europei dov’ è possibile il connubio fra persone dello stesso sesso: Belgio, Olanda, Spagna, Svezia e Norvegia. In Italia, ancora il Vaticano e non solo, non demorde nell’alzare la voce a riguardo!Il governo della paziente Elisabetta, si appresta invece, a cambiare le leggi sulle unioni gay: presto le coppie omosessuali potranno pronunciare il fatidico sì in una chiesa. Un uomo gay potrà chiamare il partner,  a pieno titolo, marito mentre, in una coppia di lesbiche sposate, entrambe le donne potranno far scrivere mogli sul certificato d’ unione. Una vera e propria rivoluzione, nel concetto stesso di famiglia. I parametri sessuali d’un tempo, anche per l’educazione della prole, alterati. Mutati, invertiti…un caos, per la crescita evolutiva, che non ha più modo di cogliere le diversità sessuali, anche sotto il profilo psicologico. In nome d’una legittimazione al proprio rapporto omo, pronti a tutto! Anche a rimangiarsi il terreno della contestazione: a riscrivere la storia d’una protesta che, agli albori degli anni’80, urlava proprio la delegittimazione del matrimonio. I gay, come le lesbiche, all’epoca, forti d’un diritto, quello umano della libertà, a gridare di voler andare contro natura. Di voler scardinare le convenzioni sociali, le istituzioni primordiali, il diritto naturale. Ed ora, l’appello a riformulare i parametri d’una società, nella quale la famiglia, può anche sentirsi tale perché, unioni d’intenti, al di là della sessualità. Comunioni di anime, in barba all’etero; unioni di corpi, oltre il contro natura. Le coppie omo, forti nello spiattellare la propria diversità all’umanità, facendosene quasi un vanto, come se fosse regolare. Bombardando di pari opportunità, le categorie a lungo mutilate dalla libera espressione anche nella sfera pubblica. Dal martirio pasoliniano, alla Luxuria, ancora più agguerrita su un’isola! E, per lottare per la propria dignità, controcorrente in tutti i modi ed a tutti i costi. Smarrendo di vista la verità, quella che Pandora andava raccattando per le strade del mondo, nel momento in cui il vaso l’aveva mandata in giro, lasciando in sua vece solo cocci! Quella verità che oggi si tenta di far tacere, anche dall’alto degli scanni ecclesiastici, perché scomoda . Assopita dalle coscienze del momento, spinta dalle esigenze temporali, tallonata dall’edonismo imperante, senza guardar in faccia all’etica,  appellata quasi “la pazza di un tempo che fu!”

 

 

 

3 pensieri su “L’Europa dice sì ai matrimoni omosex

  1. Direttrice,
    ma non è l’etimologia del termine ad indicare il significato di un termine? Capisco che avvocati, politici e religiosi chiosano a iosa e superano l’etimo stretto. Nel caso del termine “matrimonio” mi pare che i margini siano piuttosto ristretti se mi riferisco al dizionario etimologico Tommaseo-Bellini. Per una volta, ma con opposte motivazioni, mi trovo a concordare pienamente con Don Stanzione. Trovo grottesco definire una unione omosex come “matrimonio”. Possiamo assimilare nel diritto questa unione “tra uguali sessi” a tutte le garanzie civili che sorgono da questo negozio giuridico (il matrimonio, per l’appunto), ma per piacere, non cadiamo nel grottesco violentando l’origine etimologica di un termine.
    Bell’editoriale, direttrice.
    Giangastone

  2. Gentile Dottoressa, Rita Occidente Lupo.,
    L’eterno fenomeno della deviazione sessuale oppure del connubio tra gay o tra lesbiche non ci lascia per niente sorpresi .Di tali accoppiamenti ne ho notati tantissimi anche all’Estero, senza mai che qualcuno avesse obbiettato o ridicolizzato la differenza di comportamento sessuale di tali soggetti.
    Francamente non ho proprio nulla da obbiettare su tale differenze di vita; E’ la natura che crea le anormalità. Quindi , tutto regolare se tale diversità non la si grida ai quattro venti , chiedendone addirittura l’approvazione del Papa e del Governo per essere riconosciuti ufficialmente come coppia dello stesso sesso. Penso che la loro diversità dovrebbe , si, continuare ad affacciarsi alla ribalta della nuova società, ma in in sordina, evitando di chiederne l’ufficializzazione , se non altro per il rispetto della tradizione millenaria. Detto questo , non offendo e non tolgo nulla ai diritti sacrosanti dei diversi.
    Un cordiale saluto.

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