Stampato trattato demonologico di don Stanzione e Carlo Di Pietro

Alfonso Maraffa

  “Tutto sui diavoli” di don Stanzione e di  Di Pietro è l’ultimo libro cattolico recentemente stampato dall’Editrice Segno di Udine,di pagine 690, al prezzo di euro 29, che tratta in maniera esauriente l’argomento demonologico.Il demonio ci tenta a fare del male, servendosi di pensieri, di attrattive e di stimoli che fanno piacere alla nostra natura, minata dal peccato originale. Oltre alle tentazioni ordinarie, l’azione del diavolo può manifestarsi attraverso tre forme: oppressione, ossessione e possessione. Con l’oppressione il diavolo agisce esternamente sul corpo dell’uomo e sulle cose che lo circondano. Così può manifestarsi con violenti percosse, inflitte a colui che si oppone alle sue tentazioni o col far sorgere malattie strane, che, normalmente, non sono diagnosticabili oppure fa sentire rumori spaventosi durante la notte, con oggetti che si muovono, con luci che si spengono, con voci e sibili orribili… Ossessione è l’influsso o l’azione martellante di Satana sulla mente delle persone. E’ come una specie di follia, che ci fa concentrare su un’idea fissa. E’ come se inseguissimo un fantasma. Si potrebbe dire che l’ossessione è come una tentazione prolungata che ha una forza e un’intensità tale che supera le nostre capacità umane per poterla vincere. Si avvertono assurdi desideri sessuali, oppure idee di suicidio, oppure una furente smania di autodistruzione o un esagerato disprezzo di sé e degli altri, che ci porta alla disperazione, facendoci sentire indegni del perdono di Dio. Se non preghiamo, pratichiamo il digiuno o altre forme di penitenza e non frequentiamo i Sacramenti, queste tentazioni, a poco a poco, ci rendono schiavi e ci tolgono le forze necessarie per la vittoria. Così per le tentazioni impure, gli occhi mal custoditi o una curiosità indiscreta o un’immagine oscena o uno spettacolo immorale suscitano in noi un desiderio sessuale irrefrenabile, che, vagheggiato e ingrandito a dismisura dall’immaginazione, pian piano diventa passione se non addirittura ossessione. La donna diventa un’esca che seduce. Il suo corpo, invece di essere ammirato come un tempio di Dio, è visto solo sotto l’aspetto allettante e piacevole, in grado di soddisfare la nostra insana e turpe passione. La sua pericolosità aumenta se non è decentemente vestita, diventa ancora più insidiosa se il suo abbigliamento è eccentrico e provocante. Nella donna che bada solo all’aspetto estetico, usando in modo eccessivo cosmetici ed altri ritrovati, non vi è più pudore. Ella considera l’appagamento sessuale come una dimostrazione di affetto, come un sentimento a cui bisogna corrispondere, come un segno di delicatezza verso l’altro. Si giustifica allora con se stessa e con gli altri come una vittima che si immola all’amore o come una persona costretta a farlo da una legge ineluttabile. Vi è una progressione spaventosa verso il baratro: attrazione, desiderio, curiosità, sensazione piacevole, passione, vita peccaminosa. La possessione si ha quando una persona consapevolmente e volontariamente scende a patti col diavolo. I peccati vengono commessi non tanto per fragilità, ma con una malizia raffinata, con calcolo meticoloso e perversità inaudita. Satana domina queste anime che si danno ad atti impuri ed osceni, infedeltà ed insane passioni, spingendole a poco a poco verso ogni sorta di empietà e di degradazione morale. Inoltre vi sono persone che vendono al diavolo la propria anima o quella dei propri figli, firmando con lui patti col sangue o iscrivendosi a sette sataniche. Per liberarsi da questi lacci diabolici occorre praticare l’esorcismo liturgico, fatto dal vescovo o da un sacerdote da lui delegato. L’esorcismo mira a scacciare i demoni o a liberare l’anima dall’influenza demoniaca, e ciò mediante l’autorità spirituale che Gesù ha affidato alla sua Chiesa. In forma semplice l’esorcismo è praticato durante la celebrazione del Battesimo. Il papa Paolo VI, in un discorso del 15 novembre del 1972, ribadisce la verità di fede sull’esistenza di Satana, tra le altre cose diceva: “…uno dei bisogni maggiori è la difesa da quel male che chiamiamo il demonio…il male non è più soltanto una deficienza, ma un’efficacia, un essere vivo, spirituale, pervertito, perverso e pervertitore…”. Egli ci vuole tutti con sé nell’Inferno. Quando, nel Padre Nostro diciamo: “Non ci indurre in tentazione”, chiediamo al Signore di non acconsentire alla tentazione e di non cedere per viltà. Con le parole, poi, “Liberaci dal male” che andrebbero tradotte con più esattezza “dal maligno” noi preghiamo di essere liberati da tutti i mali presenti, passati e futuri, di cui il demonio è l’artefice e l’istigatore. La Chiesa, facendo sue le parole di S. Pietro, ogni giorno, ci raccomanda la vigilanza contro questo nemico: “Fratelli siate sobri e vigilate! Il diavolo, vostro avversario, si aggira, come un leone ruggente, in cerca di chi divorare. Resistetegli, fermi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze sono patite anche da tutti i vostri fratelli sparsi per il mondo”. Se la Chiesa vive tremebonda per noi, dobbiamo stare attenti, essere sempre in grazia di Dio, evitando il peccato  mortale e tutti i peccati veniali volontari. Negli scritti di S. Lorenzo da Brindisi si legge: l’uomo non è mai in ozio, perché o lavora per la città di Dio e per la sua anima o è un gregario di Satana. Perciò usiamo tutti i mezzi che la misericordia di Dio ci mette a disposizione per superare le tentazioni e soprattutto nutriamo una filiale devozione verso la Madonna. Quando S. Veronica Giuliani veniva assalita dal demonio, appena invocava la Madonna quello fuggiva precipitosamente, urlando: “Non invocare la mia nemica”. Il demonio e Maria sono sempre l’uno contro l’Altra. Dove c’è il demonio c’è il peccato, l’odio, la corruzione, l’infelicità; dove regna Maria, c’è grazia, pace, serenità, gioia di vivere…Maria è al di sopra degli angeli per dignità. E’ l’arca dell’alleanza. E’ colei che porta e dona a Gesù a tutti quelli che si rivolgono a Lei. La preghiera mariana più efficace contro il demonio è il S. Rosario. Finché viviamo, il demonio non si stanca di tentarci per farci dannare, ma al momento della morte i suoi assalti sono più insistenti, egli adopera ogni mezzo per rovinarci, soprattutto cerca di farci perdere la fiducia nella misericordia di Dio. In quell’ora vi sono tentazioni riguardanti la fede, la purezza o che favoriscono la superbia e la disperazione. Il diavolo mostra all’anima la quantità e la gravità dei peccati commessi, il tempo perduto nell’ozio e nei divertimenti, la rigorosa giustizia di Dio. La Madonna, se invocata, si prende cura di quell’anima come una tenere madre e le tentazioni vengono vinte. Tutte le anime che si salvano, godono la visione beatificata di Dio soprattutto per la potente intercessione di Maria. La Vergine Santa ha avuto sempre un amore sconfinato per il prossimo, ma la sua missione salvifica a favore delle anime ebbe inizio ufficialmente ai piedi della Croce. Il buon ladrone certamente si salvò per la misericordia di Gesù, ma anche per la silenziosa intercessione di Maria. Fu la prima anima peccatrice a sentire i benefici effetti redentivi della Passione di Gesù e il materno aiuto di Maria, considerata giustamente corredentrice del genere umano, porto sicuro nel mare tempestoso della vita, ancora di salvezza, ponte tra terra e cielo.