Salerno: Pasquino, dopo la diffida, ripara il deficit democratico che teneva fuori dal confronto, i lavoratori eletti RSU e il sindacalismo di base presente all’Università

Oggi, dalle ore 12.30, nell’Ateneo di Salerno, si è svolto un incontro tra il Rettore Pasquino e le rappresentanze sindacali presenti all’Università di Salerno. Con il Rettore erano presenti il Direttore Generale, Giuseppe Paduano, e la dirigente dell’area risorse umane, Chiara Turco. USB ha ricordato al Rettore che la convocazione odierna, sana la diffida inoltrata nei primi giorni del nuovo anno, ma resta indispensabile che i dirigenti dell’università, “degnamente retribuiti” anche per questa funzione, devono calendarizzare corrette relazioni sindacali con le RSU e tutte le organizzazioni sindacali presenti in ateneo. Nello specifico dell’incontro, sebbene siamo solo al bilancio di previsione, USB ha ribadito che come classe dirigente di questo paese, i rettori sono responsabili per le grandissime difficoltà economiche che i tagli governativi dal 2008 minano il sistema universitario pubblico in Italia. I rettori hanno la responsabilità di non aver voluto alzare il livello di scontro con il governo per ripristinare quei tagli che oggi costringono il Rettore di Salerno a presentare un bilancio di previsione dove si peggiorano le sforbiciate già registrate nel 2009 e 2010. USB ha denunciato come l’intera classe politica campana, di destra e di sinistra, non ha saputo, anche nell’iter parlamentare della Riforma Gelmini, rappresentare con efficacia il grosso sotto-finanziamento ormai cronico che caratterizza l’ateneo di  Salerno. Questo è un grandissimo problema irrisolto che inasprisce la discriminazione storica che ci vede penalizzati inoltre come università meridionale. Grazie al lavoro di tutte le componenti universitarie, il nostro Ateneo, è (fatte le dovute proporzioni) uno dei più bei Campus del mondo e quindi deve attrezzarsi affinchè siano superate le incapacità politiche che anche con il Governo regionale tengono fermi quei finanziamenti europei che l’Università di Salerno merita. I sacrifici imposti al sistema non devono ricadere sui lavoratori, pertanto ci auguriamo che il personale sappia cogliere questo nuovo corso per organizzarsi e rivendicare diritti e dignità su temi fondamentali. Per continuare con successo lo sviluppo dell’ateneo, vanno affrontati in modo condiviso capitoli fondamentali purtroppo mortificati nel 2010: formazione e riqualificazione professionale, organizzazione del lavoro e occupazione. La trattativa sindacale vera all’Università di Salerno deve ancora iniziare.

per il coordinamento provinciale USB Pubblico Impiego Pietro Di Gennaro