Da docente ad attrice hard

di Rita Occidente Lupo

Ci s’improvvisa…come si può: all’occorrenza anche attori, se il palcoscenico della vita, a volte consente di recitare un ruolo. Quello del disoccupato, in perenne asfissia lavorativa. Che schioda il bagaglio delle sue illusioni, rimuginando sulle scelte pregresse, che l’hanno portato allo stop delle attese. Così, a Treviso, un’insegnante, esausta di attendere le tiritere precarie, gl’incarichi della befana, alla luce anche dei tagli del nuovo governo, ha impresso una virata robusta alla sua carriera. Proponendosi nel mondo del set e sbalordendo per la scelta hard. Quarant’anni, quelli di Michelle Liò nome d’arte, scelto ad hoc, in pieno accordo col legittimo consorte, che ha indossato gli abiti manageriali, convinto di sponsorizzare la moglie come attrice porno. La sua agenda, zeppa d’appuntamenti, per la legittima consorte, con la condivisione anche della figlia legittima. L’ex docente ha puntato sul suo sex appeal, bandendo ogni inibizione: sotto i fari, già protagonista di un film, girato in Toscana, probabilmente presentato per San Valentino, a metà febbraio, al sex shop di Treviso. Il caso, non il primo, infatti già tempo fa, un’infermiera salernitana, aveva puntato sulle doti fisiche, svolgendo un’attività alternativa alle corsie nosocomiali. La sua abilità serale, nel travestirsi perfino, aveva lasciato perplessi. “Per arrotondare” aveva dichiarato alla foga mediatica che, come si sa, in tali casi divora il gossip. Il caso di Treviso, invece, più drastico: scaturito dalla ferrea decisione di voltar pagina. Di chiudere l’iter scolastico, in quanto senza sbocchi. Da educatrice, a seduttrice! Il fatto che anche il legittimo consorte, accanto alla crociata sessuale della moglie, straluna non poco. Non tanto per chi fa del porno, la propria carriera artistica, ma per chi crede che vivere determinati ruoli, giocoforza imponga anche un peculiare tratto caratteriale. E, soprattutto, che il lavoro, anche se da ammirare chi riesce ad improvvisarlo o ad esperirlo in ogni modo, richiede pur sempre attitudini. Il dubbio, spontaneo, asserirebbe il buon Lubrano: “La docente, mistificatrice pantera, scolarizzata maestrina di deamicisiana memoria, poco importa se con o senza piuma sul cappello o missionaria della cultura, coartata dal bisogno lavorativo nel relegare la propria identità?” Ed ancora “Il legittimo consorte, che si ritrova una compagna di vita non armata di libri e verifiche da correggere, ma reggicalze e collant seducenti, in pubblica visione, con quale tipo di donna avrebbe voluto condividere la propria esistenza? Il suo, un amore pronto a tutto?”

 

Un pensiero su “Da docente ad attrice hard

  1. Se questa neo seduttrice della lap dance ha persino il marito come Manager, ben venga. Ha senz’altro molto da mostrare e dimostrare come si facciano nella vita scelte che hanno molto da insegnare. Dopo avere letto l’articolo ho pensato malinconicamente che se questa donna, oltre che bella fosse stata anche un’ottima docente di Lettere, allora abbiamo perso molto anche come cultura. Non sempre i migliori vengono acquisiti dalla nostra scuola.
    Giangastone

I commenti sono chiusi.