Politica familiare…c’eravamo tanto amati!

di Rita Occidente Lupo

Ma chi l’ha detto che la politica sia un servizio? Tutti s’affannano a viverla come un business intramontabile ormai. Come un mandato, da strappare ad ogni costo per il potere. Un vero e proprio mestiere, ingolfato da clientele e da personalismi, che non fanno neanche più guardare ai propri affini, se questi intralciano la corsa. La lotta diadochica, la successione ereditaria, quella che puntualmente si scatena ad ogni fremer d’urne. E chi più ne ha, più ne metta! Di parenti, affini, nipoti! E così, le schiatte politiche, le famiglie genealogicamente votate “al bene” del territorio che transita, necesse est, per le proprie poltrone. Historia magistra vitae…nel nunc et semper! Senza scendere nei particolari, che sotto gli occhi di tuti, governano le cronache nazionali e locali: dal centro-destra al Centro-sinistra, senza pietà! A livello territoriale, i piccoli interessi, filigranati da cambi di casacche opportunistiche. Alla vigilia delle amministrative, che segneranno il passo di una smaccante vittoria comunale anche in alcuni Comuni blindati, storicamente al centro-sinistra, se sarà il caso, ecco che le scazzottate in casa Carpinelli non tacciono. Prevedibile che l’ambizioso rampollo,  Paolo Russomando, creato sindaco dallo zio Ugo Carpinelli, non mollasse la fascia tricolore, al parente, immemore d’esser stato solo un pupetto, svezzato all’ars politica, dalla comprovata esperienza dell’ex consigliere regionale. E mentre si pensa come continuar a prender due piccioni con una sola schioppettata, ecco che il duo Russomando-Carpinelli pensa di assestarsi comunque in sella, equilibrando nuove posizioni e, in barba alla propria identità politica, mutando anche bandiera…utile alla  propria causa !!