Carnevale, ogni scherzo vale!

di Rita Occidente Lupo

Il Carnevale impazza ancora. Specialmente per le strade partenopee, già naturalmente colorate gli altri giorni dell’anno. Pare che anche la voglia di trasformarsi, di mascherarsi, camuffando la proria identità, non venga meno. Anche se da un po’ pare che oggi non sortisca più l’effetto d’un tempo. La tradizione, è tradizione. Dalla secentesca bautta veneziana, con parrucca incipriata e maschera sul volto, alla battaglia delle arance d’Ivrea. Dai carri stipatissimi di Viareggio, ai fiori d’Oristano. Annaspa il vivere un’usanza, che tiene banco specialmente in Brasile. Le origini antichissime , ascrivibili alle tradizioni paleoscristiane, hanno reso nel tempo il Carnevale un modo per viver un licet in ogni periodo dell’anno.Paese che vai, usanza che trovi. Se alcuni festeggiano in dicembre, altri solo il martedì grasso o in occasione della Candelora. Un po’ in tutto il mondo, viene ricordato, sempre in allegria. Dalla Germania, alla folkloristica Nizza. Qui un tripudio floreale, tra carri e musica. Maschere, fiori, danze gli elementi comuni. In alcuni punti del Globo, giorni interi, tra risse, orge e bravate di sorta. Un’occasione anche questa per estrinsecare le proprie frustrazioni, per appellarsi all’erronea legittimazione di poter compiere di tutto, almeno un giorno all’anno. Un po’ come per le pietanze. Dalle ghiotte lasagne, alle dolcissime frappe. Un tempo anche la Capitale reggeva bene la tenzone con la repubblica del Doge. Col tempo, la culla papale ha ceduto il passo. Ed oggi, Carnevale rimane quasi solo un momento ludico per i più piccini. Anche la nostra divina Costa comunque detiene proseliti con i suoi carri. Perchè, tra maschere e personaggi, la fiction è garantita. Strafare, può anche dar fastidio. Specialmente, quando si pensa di denudare o d’ingolfare troppo delle stupende fanciulle! E da Viareggio, un Carnevale made politico, con tanto di personaggi del nostro governo. Davvero per tutti i gusti!