Giffoni Teatro: la storia del “Povero Pluto”

Ancora comicità, questa volta di matrice latina. Si lasciano ispirare da Aristofane i prossimi ospiti della XIII edizione di Giffoni Teatro, evento che, promosso dall’Associazione omonima, presieduta da Mimma Cafaro, prosegue ospitando Denny Mnedez, Vito Cesaro e Antonino Miele, protagonisti domani sera mercoledì 25 agosto della pièce “Povero Pluto”, la commedia di Aristofane qui riadattata dagli stessi Cesaro e Miele insieme con di Maurizio Micheli e Michele Mirabella.Lo spettacolo tocca un tema di scottante attualità: il contrasto tra ricchezza e povertà. La trama ruota intorno al Dio Pluto, accecato da Zeus, perché non possa vedere le persone dabbene e quindi, distribuisca la ricchezza, di cui è il dio, a disonesti e malvagi. Caratterizzata nel nuovo adattamento da un linguaggio scorrevole e chiaro, comico in molte scene, risulta facilmente comprensibile e piacevole soprattutto per un pubblico di ragazzi pur rispecchiando in modo assoluto l’ambientazione storica e i costumi. Cremilo, cittadino onesto e povero che vive in una città dove le persone per bene vivono vita grama mentre i disonesti si arricchiscono, si reca a consultare l’oracolo di Apollo. Il dio gli risponde una sola strana cosa: “La prima persona che incontrerà uscendo dal tempio, la segua senza mai lasciarla”. E Cremilo, tornando dall’oracolo, si porta dietro un cieco malconcio e acciaccato, trovato all’uscita insieme col servo Carione, che non comprende lo strano modo di agire del suo padrone. Cremilo costringe il cieco a rivelare la propria identità e dopo una serie di minacce finalmente l’uomo confessa di essere dio Pluto. Da qui, come sempre accade, una lunga serie di equivoci e fraintendimenti porteranno al finale, parabola della vita. Una versione teatrale per dimostrare che dopo 2.500 anni circa denaro e ricchezza rimangono la sua massima aspirazione dell’uomo, mentre cultura, arte e scienza finiscono in secondo piano. In scena con i tre protagonisti anche Massimo Pagano, Monica Sallese, Loretta Palo e il giovane attore giffonese Orazio Cerino. La regia è di Vitantonio Cemi, le scene di Francesco Scandale, i costumi di Olga Toriello, le musiche di  Goran Bregovic.