Napoli: eccellenze per uno sviluppo competitivo sostenibile del Sud

  Affrontare la questione meridionale cambiando prospettiva, non partendo dai bisogni di questa area del Paese, ma dalla valorizzazione delle eccellenze presenti sul territorio. E’ questo l’approccio al tema Mezzogiorno che emerge nel forum ‘Eccellenze per uno sviluppo competitivo sostenibile del Mezzogiorno’, organizzato a Napoli dalla fondazione Simone Cesaretti. L’incontro, suddiviso in due sessioni, si e’ aperto con gli interventi di alcuni dei protagonisti del ‘made in Campania’ sui mercati mondiali. “Il meridione – dice il presidente della fondazione Banco di Napoli e presidente onorario della Banca del Sud, Adriano Giannola – è ancora un’ opportunità, come lo è stato nel secondo dopoguerra per rendere possibile il ‘miracolo economico’ e per fare entrare l’Italia nella Comunità europea”. Dagli interventi emerge la necessità di comprendere che  “il modello di uscita dalla crisi e’ la valorizzazione del Sud, attraverso la vocazione territoriale, per esempio come zona naturalmente predisposta alla produzione e alla commercializzazione di energie rinnovabili; la posizione logistica, aperta a un Mediterraneo che e’ ritornato fulcro dei commerci dopo la sviluppo di India e Cina; e attraverso le eccellenze”, come esplicita Giannola. A questo Sud pensava la famiglia Amarelli, quando intorno all’anno 1000 si stabilì in Calabria, dove nel corso dei secoli e’ diventata una delle piu’ note aziende del mondo per la produzione di liquirizia. “Svolgendo le tradizionali fasi del processo produttivo con macchinari innovativi – spiega il presidente, Giuseppina Amarelli – esportiamo in Europa, America, Australi, Nuova Zelanda e Giappone e siamo i leader mondiali nel campo dell’erboristeria.Oggi accostiamo il sapore della liquirizia anche a prodotti come la pasta, il liquore, la grappa, l’acqua di colonia, lo shampoo e il bagno doccia”. Il marchio Rossopomodoro ha una storia più recente. “Promuoviamo la Campania nel mondo attraverso un menù per ogni stagione – dice il presidente del gruppo, Franco Manna – preparato con prodotti tipici campani, che controlliamo lungo tutta la filiera. Nei nostri 103 ristoranti, 96 in Italia e sette all’estero, si servono solo mozzarella di bufala casertana, pasta di Gragnano, pomodoro San Marzano, olio di Sorrento e farina campana”. Un’esportazione della “napoletanità sana”, come la definisce Manna, che vale 90 milioni di euro di fatturato annuo, con 5,5 milioni di coperti solo in Italia. Dall’agroalimentare al turismo, restando nel campo delle eccellenze con la Msc crociere (Mediterranean shipping company), secondo gruppo al mondo nel trasporto via mare con 400 imbarcazioni e quarto polo crocieristico, anche grazie alla nave Fantasia, la più grande mai costruita, capace di ospitare 4.000 passeggeri e 1.400 membri dell’equipaggio. “Produciamo 1,5 miliardi di euro di beneficio per l’Italia – spiega il direttore generale Domenico Pellegrino – abbiamo 2.370 dipendenti e 1.700 fornitori italiani, l’80% di quello che si vede e si tocca sulle nostre navi e’ prodotto in Italia e il 60% delle rotte passa per il Mediterraneo”.