Salerno: Pierro, mesto e commovente addio

Aldo Bianchini

E’ entrato nel Salone degli Stemmi a mezzogiorno in punto, così come aveva comunicato. Teso ma assolutamente sereno, imperscrutabile dietro il suo sguardo ieratico. Nel salone diversi giornalisti ed alcune decine di presbiteri. Tutti in religioso silenzio quando l’arcivescovo Pierro si alza per la preghiera iniziale. Poi lascia subito il proscenio al suo cancelliere don Sabatino Naddeo che legge in maniera lenta e pacata una sorta di “curricula” relativa alla vita anagrafica e sacerdotale del vescovo Luigi Moretti (nato nel 1949) destinato a succedere a Gerardo Pierro nel governo della Curia salernitana. Ringrazia tutti il presule, dimissionato per ragioni di età, soprattutto quei presbiteri che gli hanno sempre assicurato la loro incondizionata fedeltà. Parla delle sofferenze della Chiesa e del sangue che essa continua a versare per ricevere dal Signore la verità, la libertà e il dono della vita eterna. “Accogliamolo con gioia il novello presule che sarà l’82° Arcivescovo di Salerno e secondo del nuovo millennio –ha detto Pierro-, la sua nomina è un dono del Signore e noi lo accogliamo con grande gioia e fin d’ora gli promettiamo fedeltà assoluta, devozione filiale e fervida collaborazione.  “Spero che il 29 giugno sarete in molti a Roma per la consegna del pallio (paramento che indossano gli arcivescovi metropoliti) al nuovo Arcivescovo” ha continuato Pierro che poi in chiusura ha rivolto da lontano un invito a Moretti. “Spero che anche Lui faccia come ho sempre fatto io con il mio predecessore arcivescovo di Avellino, per anni ho continuato sempre a chiamarlo al mio fianco per le grandi cerimonie, non ultima la posa della prima pietra del Seminario di Pontecagnano”. Infine precisa che fino al passaggio delle consegne durante le omelie dovrà ancora essere pronunciato il suo nome come Arcivescovo Metropolita. Padre Caudio così scrive sull’ultimo numero di Agire nel contesto dell’articolo dal titolo: “Sulla barca della Chiesa … da Pierro a Moretti”. <Accogliamo la notizia tra un miscuglio di emozioni e di sentimenti che si intrecciano in un vivo bisogno di ringraziamento e di lode al Signore. Sentiamo più vicino le parole del Maestro: resterò con Voi fino alla fine dei tempi. Cristo accompagna  e protegge la sua Chiesa. Una presenza, a volte silenziosa e tale da apparire, dal punto di vista umano, carica di contraddizioni e dubbi. Ma una presenza mai lontana, soprattutto nei momenti più difficili della storia. La Chiesa è un mistero che non è possibile misurare e valutare solo attraverso codici umani. C’è qualcosa, o anche molto, che sfugge alle analisi correnti e chiama in causa il divino, di fronte al quale l’uomo è chiamato ad inchinarsi, in silenzio ed umile ascolto, per comprendere i filoni della sua storia di salvezza. Sul versante della storia della Chiesa di Salerno c’è ora l’alternanza della guida pastorale. Non un semplice cambio di conduzione.>. Sua Eccellenza Monsignor Gerardo Pierro avverte molto questo turbinio di sentimenti e lo dimostra pubblicamente alla fine della conferenza. Si commuove visibilmente quando il presbitero più anziano presente Mons. De Girolamo sale in cattedra e lo ringrazia di cuore a nome di tutti. Il segno della croce e la preghiera alla Madonna chiude una mattinata che sicuramente l’Arcivescovo non dimenticherà molto facilmente.