Punibili grafomani…dei banchi!

di Rita Occidente Lupo

Misure ferree e rigide per i grafomani dei banchi. Contro la tendenza ad autografarsi con evidenziatore e pennarelli, sul proprio tavolo di lavoro culturale.  Una bambina di dodici anni, portata via in manette dalla sua classe, a New York. Imputata d’essersi lasciata andare nella creatività dei pennarelli. Numerosi scarabocchi sul suo banco di scuola. Trattata come una criminale quasi, dagli agenti dell’Ordine, ha spinto i suoi legali a chiedere un risarcimento di ben 1 milione di dollari. Alexa Gonzalez, ammanettata a New York, su denuncia degl’ insegnanti, per la scritta sul banco «I love my friends Abby and Faith».  Davvero troppo per un’adolescente innamorata! L’umiliazione, al cospetto dei compagni di classe e dei docenti, traumatica. L’esosa somma, a quanto pare, frutto solo d’un voler difendersi da una trasgressione pagata cara! La scuola, palestra d’educazione civica e di rispetto ambientale. Ma anche luogo di confronto e di verifica in rapporto agli altri. Ed ai propri sentimenti, spesso celati o affidati al diario di fortuna. La tendenza a tramutarsi, da scolari volenterosi, in abili writers, da tenere comunque sott’occhio. Spesso, le aule italiane, tra pareti tutt’altro che immacolate. Gli stessi banchi, custodi d’emozioni. Il rispetto del patrimonio, coniugabile con un sentire in modo intimo, senza esternazioni accentate, a danno d’una collettività che ha bisogno di poter muovere il so apprendimento, in un clima strutturale igienico e nitido.